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05 novembre 2024

Treviso

Treviso: slitta l'apertura del nuovo museo Salce e la mostra su Casaro, l'ultimo pittore del cinema

L'assessore Colonna Preti: "Inaugurazione posticipata al 12 giugno"

| Isabella Loschi |

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museo Santa Margherita

Il museo Santa Margherita di Treviso

TREVISO - Doveva essere la settimana della grande inaugurazione e, finalmente, dell’apertura del nuovo museo Santa Margherita di Treviso. Ma dovremmo tutti aspettare ancora un pò. Un anno difficile per il mondo della cultura tra aperture (poche) e restrizioni (lunghe) che non ha certo portato fortuna alla nuova sede del museo Collezione Salce nell’ ex chiesa di Santa Margherita, che ormai dallo scorso novembre attende di presentarsi la pubblico.

La nuovissima sede che insieme alla sede di San Gaetano ospita la più ampia collezione di manifesti pubblicitari esistente in Italia, donato allo Stato dal trevigiano Nando Salce, doveva aprire i battenti venerdì 26 marzo con l’inaugurazione della mostra dedicata a “Renato Casaro. L’ultimo cartellonista del cinema” ma vista la zona rossa che impone la chiusura anche di tutti i luoghi della cultura, è stata posticipata ancora, a giugno.

“Vista l’attuale situazione sanitaria e la momentanea chiusura dei musei, abbiamo deciso, assieme alla direzione regionale dei Musei Nazionali, di posticipare l’apertura della mostra “Renato Casaro. L'ultimo cartellonista del cinema. Treviso, Roma, Hollywood” al 12 giugno”, spiega l’assessore alla Cultura Lavinia Colonna Preti. “Speriamo così di poterla inaugurare tutti assieme, dando la giusta importanza al nostro concittadino Renato Casaro e alle sue magnifiche opere artistiche, uniche al mondo, che hanno fatto la storia del cinema e hanno contribuito a portare alta la bandiera dell'artigianalità trevigiana”.

 Artigiano di genio, Renato Casaro sapeva trasporre l’anima di un film in un manifesto, non utilizzando l’immagine fotografica di un personaggio o di un scena ma disegnandola: il tutto mentre il film era ancora in lavorazione. La mostra documenta 170 film dei mille e più per i quali egli lavorò e lo fa partendo dal "prodotto finito", ovvero dai manifesti a due e quattro fogli, destinati alle sale cinematografiche o all'affissione. Con il stile conquistò grandi registi e Hollywood come Jean- Jacques Annaud, Dario Argento, Marco Bellocchio, Ingmar Bergman, Bernardo Bertolucci, Francis Ford Coppola e Sergio Leone.

 


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Isabella Loschi

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