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17 gennaio 2025

Treviso

Ucraina-Russia, i timori del mondo produttivo trevigiano:"Aumento dei costi dell'energia e calo export"

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

tensione Russia e Ucraina

TREVISO -– Anche il mondo produttivo del settore artigiano trevigiano guarda con grande preoccupazione alla drammatica escalation che sta vivendo il conflitto tra Russia e Ucraina. Sono tanti i settori che rischiano di pagare il prezzo di questa crisi, sia nell’ambito manifatturiero, che vede un notevole volume di esportazioni verso la Russia, sia in quello turistico. A lanciare l’allarme è Casartigiani Treviso che si dice contraria alle sanzioni che la comunità internazionale vuole chiedere alla Russia per impedirgli di agire in modo aggressivo.

“Queste sanzioni potrebbero penalizzare le nostre imprese nell’ambito energetico, aumentando ulteriormente i costi - fa notare il presidente Salvatore D’Aliberti - . Riduzione di fatturato e aumento dei costi energetici ci porterebbero sicuramente a una contrazione dei dipendenti delle aziende con ripercussioni economiche sociali”. Secondo l’associazione di categoria è il momento che l’Europa si faccia sentire rappresentando i propri interessi senza dimenticare la propria base sociale e produttiva: “La via del dialogo riamane quella preminente - conclude D’Aliberti - Le istituzioni europee devono capire che non sempre gli interessi dell’America corrispondono con i nostri. Le divisioni dei paesi europei non hanno permesso all’Europa di essere un interlocutore valido per la Russia, da qui emerge un dato che sembra riportarci al passato: Russia e America si rapportano tra loro, con tensioni crescenti. Riteniamo che l’Europa debba riprendere un rapporto autonomo e politico con la Russia riconoscendo le ragioni degli uni e degli altri. Anche come membri della Nato non dobbiamo lasciarci coinvolgere in guerre ingiustificate”.

I venti di guerra preoccupano anche Confartigianato Marca Trevigiana sul versante forniture del gas, che registrano giù prezzi alle stelle. “Il Consorzio Caem, consorzio di acquisto di energia e gas di Confartigianato, rileva che un panificio con 149mila kWh annui vede la bolletta passare da 21mila euro del 2021 a 46.600 del 2022. Un’azienda meccanica con 1.2milioni di KWh l’anno passa da 188 mila euro di bolletta a circa 400mila (+118, 5%)”. Una situazione che sta rischiando di diventare esplosiva anche a seguito della crisi politica internazionale.

“A questo punto non possiamo perdere l’occasione di avviare un’autentica riforma del sistema elettrico e di approvvigionamento del gas. Muovendo dalla considerazione che il nostro Paese non dispone di gas ci chiediamo quanto tempo passerà prima di accorgerci che abbiamo la necessità immediata di stipulare contratti pluriennali di fornitura che garantiscano prezzi più stabili e più bassi rispetto a contratti di breve termine?”, dichiara Oscar Bernardi, presidente di Confartigianato. “Con una produzione di energia sbilanciata sull’importazione di materia prima dall’estero, quando si incomincerà a ragionare di differenti sistemi di approvvigionamento e innovativi sistemi di produzione”. “Siamo consapevoli che alcune risposte richiedono tempo, altre sono già in ritardo. I mercati non attendono. Le imprese si muovono con una velocità che nulla ha a che vedere con i tempi della politica, ne va della loro sopravvivenza”.

 

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