Ucraina, la testimonianza: "La mia famiglia sotto le bombe"
Sofiya Halushko insegnante che oggi vive e lavora a Vittorio Veneto. "Chiuse scuole e uffici. Mio zio, volontario, pronto a combattere per difendere il paese"
| Isabella Loschi |
VITTORIO VENETO - “In un giorno è cambiata la vita della mia famiglia che vive in Ucraina”. “Da un giorno all’altro hanno chiuso le scuole, mandato i lavoratori a casa, dicendo loro di rimanere chiusi in casa e di nascondersi nei rifugi sotterranei dei palazzi. La gente è pietrificata del terrore. All’alba di mercoledì mi sono messa subito in contatto con la mia famiglia che vive a Stryj, nella provincia di Leopoli, nell’Ucraina Occidentale, vicino al confine con la Polonia”. Pensavano di essere al sicuro in quella parte del Paese, ma, dopo le prime bombe della scorsa notte, mi hanno detto che non sapevano che cosa fare: se partire o restare”.
E’ drammatico il racconto di Sofiya Halushko, nata e cresciuta a Stryj, trasferitasi tanti anni fa in Italia, prima in provincia di Salerno, dove si è laureata e oggi insegna alle scuole superiori di Vittorio Veneto. Da ieri è in costante contatto con parte della sua famiglia che vive in Ucraina. “Lì vivono i nonni, gli zii, cugini con figli piccoli”.
La professoressa Sofiya Halushko
Com’è la situazione nella città di Stryj? “La situazione cambia di ora in ora. Non si aspettavano nulla di simile, fino a due giorni fa erano ottimisti, pensavano all'ennesima provocazione. Verso le 18 (di mercoledì ndr), mi hanno riferito, avevano già preparato gli zaini con i documenti, qualche soldo e lo stretto necessario nel caso dovessero improvvisamente lasciare la casa e la città per dirigersi verso la frontiera”, racconta la professoressa. “Durante tutta la giornata si sono viste code lunghissime davanti ai supermercati, tanto che loro hanno rinunciato ad andare a comprare qualcosa, code anche alle pompe di benzina, davanti alle banche e alle farmacie. Ai cittadini viene detto di mantenere la calma”.
La sua famiglia vuole andare via? “Per ora non hanno intenzione di andarsene. Mia nonna non vuole lasciare figli e nipoti. Mio zio resterà lì: oggi (ieri ndr) è andato ad iscriversi nelle liste per unirsi all’esercito come volontario”.
E’ pronto a combattere? “Sì è determinato, pur sapendo di mettere a rischio la propria vita. In Ucraina c’è un forte patriottismo e in tanti, pur avendo professioni e lavori totalmente distanti dal mondo militare, sono determinati a prendere le armi per difendere il paese dall'attacco russo”.