VITTORIO VENETO – Ha usato il pesante coperchio di un tombino per accanirsi contro il furgone dell’Anffas Sinistra Piave – Vittorio Veneto in sosta in via Galilei, davanti alla sede dell’associazione di famiglie e persone con disabilità intellettive, mandando in frantumi la vetrata del portellone posteriore e danneggiando parte della carrozzeria. Sempre le stesse mani, utilizzando oggetti trovati in strada, da una fioriera ad un pezzo di legno, hanno danneggiato altri quattro veicoli in sosta, due in via Manin e due in via Da Ponte. Sul caso indagano i carabinieri di Vittorio Veneto.

La notte tra domenica e lunedì è stata segnato a Vittorio Veneto dall’ennesimo atto vandalico. Questa volta nel mirino di un soggetto, al momento non ancora identificato dai carabinieri che stanno vagliando le immagini dei sistemi di videosorveglianza pubblici e privati della zona, sono finiti cinque mezzi, quattro auto e un furgone, parcheggiati da altrettanti vittoriesi sotto casa. Stamane, lunedì, l’amara scoperta e le denunce formalizzate al comando dei carabinieri di via Boni.

«Amaro risveglio oggi – testimonia la vicepresidente di Anffas Sinistra Piave, Lorella Cenedese -. Il nostro pulmino è stato vandalizzato questa notte, in via Galilei. Dei balordi hanno alzato un tombino di ghisa e l'hanno lanciato contro i vetri del nostro pulmino. Lo sgomento si è diffuso rapidamente tra di noi, gli operatori di Terra Fertile, i passanti, il personale municipale e i carabinieri. È chiaro che si tratta di persone problematiche che non conoscono la fatica e le sfide che le persone con disabilità affrontano quotidianamente. L'assicurazione non copre gli atti vandalici quindi anche questi costi cadranno sulla nostra associazione per poter continuare a supportare le persone fragili».

«Grazie alle veloci indagini effettuate dai carabinieri di Vittorio Veneto, che ringrazio per la sempre solerte attività, sembrerebbe che l'autore degli atti vandalici sia riconducibile al medesimo soggetto – afferma il sindaco Mirella Balliana -. Ora si tratta di capire la motivazione per la quale questo soggetto abbia agito. Siamo profondamente amareggiati nell'apprendere dell'accaduto, considerando che i danneggiamenti non sono di poco conto e che è stato preso di mira come sembra anche il pulmino dell'Anffas. Di fronte a questi fenomeni sociali, il nostro compito è di mettere ancora in più in campo tutti gli strumenti al fine di intercettare preventivamente il disagio sociale e, allo stesso tempo, condannare qualsiasi forma di illegalità».