A Venezia i libri proibiti
03-07-2015 - Fuori Provincia
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Gentile signor Sindaco,
la notizia che in una città come Venezia siano stati ritirati dai nidi e dalle scuole materne comunali i libri cosiddetti “gender” non può che amareggiare e preoccupare fortemente l’ICWA, l’associazione italiana di scrittori per ragazzi e bambini. Amareggia la decisione francamente inaspettata di un sindaco il quale, speriamo mal consigliato, fa una lista nera di libri che hanno raggiunto un livello molto alto di apprezzamento fra tutti quelli che si occupano di infanzia (insegnanti, psicologi, pediatri, scrittori, bibliotecari, librai...), sulla base di una generica etichettatura di “gender”.
Un termine trascinato nella nostra lingua come tanti, senza provare a capirlo o a tradurlo. Ma il provvedimento preoccupa l’ICWA soprattutto perché si concepisce, ancora oggi, in piena democrazia, una prassi autoritaria che ha visto la luce solo nei periodi più bui della storia, a cominciare dalle dittature. La cultura della differenza e delle minoranze - la pluralità di voci di una società - deve essere garantita in uno Stato di diritto quale è il nostro.
Per questo l’ICWA chiede al sindaco di Venezia di fare un PASSO INDIETRO e cancellare un provvedimento che non ci fa onore come Paese, e non fa onore a una delle città più conosciute al mondo, crocevia di culture differenti. Una cultura che cancella la differenza è fuorviante e pericolosa perché sparge i semi dell’intolleranza: tutti abbiamo sotto gli occhi, in questi giorni, a cosa porta l’estremismo intollerante.
Come ICWA, associazione italiana di scrittori per ragazzi, vogliamo infine sottolineare quanto sia negativo per tutta la società, a partire dai più piccoli, intervenire su tematiche che ci coinvolgono tutti da vicino, senza aver approfondito gli argomenti, aver letto i testi e i documenti, aver preso visione di ciò che si vuole condannare. Non è censurando i libri che aiuteremo i nostri figli a crescere serenamente e a raggiungere una maturità consapevole, in una realtà sempre più complessa.
Cordiali Saluti
I soci dell’ICWA