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18 ottobre 2024

Treviso

Verso il nuovo approccio di welfare.

gli stimoli per l'Assessore Regionale Elena Donazzan

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

Verso il nuovo approccio di welfare.

VITTORIO VENETO - Oggi, 24 marzo, al Museo della Battaglia si è svolto il convegno "Ecosistemi di vita e lavoro. Le nuove frontiere del wilfare", organizzato dal coordinamento Enti Gestori di Servizi socio educativi.

In mattinata è intervenuta l'Assessore Regionale Elena Donazzan, che ha accettato di essere intervistata da OggiTreviso.

 

1) Assessore, la sua presenza di primo mattino a questo Convegno lascia intendere che si tratta di una iniziativa importante...

È molto importante, perché esperienze concrete e reali, su temi così importanti ossia come discutere di un nuovo modello di accompagnamento, perché welfare in fondo significa come accompagnare con sistemi organizzati le fragilità, i cambiamenti.

Venire ad ascoltare le esperienze è un modo per dare concretezza alle teorie.

Io sono molto convinta che il Veneto abbia i fondamentali per fare questo.

C'è una sana struttura culturale, la chiamo così, perché sta nella famiglia, che è un pilastro, è proprio una struttura diffusa.

Siamo la prima Regione per numero di associazioni di volontariato e di volontari. Sta all'impresa, che prima di altri in Veneto si è interrogata non solo come pagare gli stipendi, come fare giustamente business, perché senza business non ci sarebbe impresa, ma anche come essere perfettamente radicata nei bisogni del territorio.

 

2) Come è nata e cresciuta questa esperienza che in questo convegno viene radiografata?

In questo territorio, a partire dalle reti di associazione, anche diverse tra loro, che si occupavano di temi diversi, soggetti diversi, fragilità diverse, e io credo che queste reti che si sono messi insieme sappiano confrontarsi, provare a dare stimoli alla cosa pubblica, che oggi non può più rispondere solo con le risorse, perché non le ha più, e quindi deve agevolare percorsi, deve dare possibilità, deve essere parte di un ragionamento.

Le reti servono perché creano relazioni forti.

La rete serve anche nell'immagine per non far cadere nessuno, noi oggi abbiamo due fragilità, nuove, anzi più che nuove ancora più fragili, sono i nostri anziani, che un tempo erano inseriti in un contesto familiare.

Oggi la famiglia non c'è quasi più, nel senso che è sottoposta a mille stress oltre che è molto divisa, ha pochi figli, pochi nipoti, deve lavorare fino a tarda etàe i nostri anziani, che hanno un'aspettativa di vita molto più lunga, perché il sistema del welfare funziona.

Gli altri sono i disabili, che hanno lo stesso problema, soprattutto quando la disabilità è forte, la famiglia non può più da sola occuparsene e quindi restano all'interno di una comunità.

Questa comunità deve essere rafforzata nel termine delle leggi.

 

3) In che modo la Regione può accompagnare questo percorso, perché, come al solito, un convegno è un punto di arrivo, ma al tempo stesso un punto di ripartenza.

Io ho sempre voluto partecipare a quei convegni che mi davano degli stimoli finali, non tanto una celebrazione di sé, che deve essere messa in buona luce, ma perché parliamo troppo poco delle cose buone che facciamo, mentre la cronaca quasi sempre tratta di fatti negativi.

La stessa comunicazione positiva, il dire cosa c'è di buono, mette in moto un meccanismo positivo, psicologico, di relazioni e ci permette di avere nuovi stimoli al confronto.

Io spero che al termine di questo convegno ci siano anche per me dei suggerimenti, per il mio assessorato, che si occupa di istruzione, formazione e lavoro.

Nella parte del lavoro in particolare, io ho cercato di dare concretezza a questa welfare community, ossia la comunità che accompagna per esempio con i lavori di pubblica utilità, come per esempio il coinvolgimento delle fondazioni bancarie, per esempio con l'accompagnamento di alcune cooperative, di associazioni di volontariato che un tempo davano un certo tipo di servizi e che oggi cercano di accompagnare anche dentro il mondo del lavoro.

.Per queste concretezze il Veneto è abituato così!

pietro.panzarino@oggitreviso.it

 



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