Il vescovo Tomasi scrive ai musulmani per la fine del Ramadan
Nel messaggio inviato alla comunità islamica, il presule incoraggia il dialogo interreligioso: "In questo tempo di grandi sfide troviamo sempre più occasioni per incontrarci".
TREVISO - Ha scritto ai musulmani per la fine del Ramadan, il vescovo di Treviso Michele Tomasi: “Id al-Fitr mubarak!” è il mio augurio a voi a nome di tutta la nostra Chiesa”. Nel suo messaggio il Vescovo ha voluto sottolineare che “tutti possono dare un singolare apporto al bene comune. Come credenti, possiamo farlo con speranza, perché sappiamo che Dio non ci abbandona mai”.
Lo scorso anno - ricorda mons. Tomasi nella lettera inviata alla comunità musulmana - ci auguravamo che la festa di fine Ramadan aprisse alla fine dell’emergenza della pandemia. “Abbiamo dovuto in quest’ultimo tempo accettare che servirà un lungo cammino per affrontarne le conseguenze non solo per la salute fisica, ma anche per la salute della società, del lavoro, delle relazioni, per la salute delle nostre comunità e della nostra vita quotidiana”. Un cammino, aggiunge mons. Tomasi, che ci chiede di prenderci cura delle relazioni che viviamo, perché si tratta di un impegno grande, che non possiamo compiere da soli, né come singole persone né come singole comunità nazionali o religiose. Come credenti, possiamo farlo con speranza, perché sappiamo che Dio non ci abbandona mai.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche papa Francesco, che continua ad invitare tutti gli uomini e le donne di buona volontà a prendersi cura del bene comune, del bene di tutti, ancor più in questo tempo di grande incertezza, in cui crescono ancora le fatiche di molti. Nel messaggio per il Ramadan 2021 il Papa aveva anche aggiunto: “Noi, cristiani e musulmani, siamo chiamati a essere portatori di speranza per la vita presente e futura, e testimoni, costruttori e riparatori di questa speranza specialmente per coloro che vivono difficoltà e disperazione, soprattutto in questo tempo”.
La lettera del Vescovo Tomasi (che reca anche la firma di don Bruno Baratto, incaricato di curare i rapporti tra cristiani e musulmani) si chiude con l’auspicio di “poter trovare sempre più occasioni per incontrarci e impegnarci per il bene di tutti, in questo tempo in cui l’umanità ha bisogno davvero dell’intelligenza e della creatività di tutti per superare le grandi sfide che ci stanno davanti.