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18 gennaio 2025

Vittorio Veneto

Vittorio Veneto piange l’avvocato Giacomo Caldart

Ex assessore e consigliere comunale, aveva 93 anni. Giovedì il funerale a Sant’Andrea

| Claudia Borsoi |

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| Claudia Borsoi |

Giacomo Caldart

VITTORIO VENETO – Addio all’avvocato Giacomo Caldart. Questa mattina, martedì, il noto professionista vittoriese e per molti anni volto della vita amministrativa cittadina si è spento nella sua abitazione attorniato da moglie e figlie. Aveva 93 anni.

 

La sua è stata una vita dedicata alla famiglia, alla moglie Anna, alle figlie Antonella, assessore al sociale del comune di Vittorio Veneto, ed Alessandra, e ai due nipoti ai quali era molto legato. Una vita scandita da una professione, quella di avvocato, che lui ha condotto per molti anni come una missione di vita. E poi dall’impegno amministrativo come assessore durante la giunta Concas, consigliere comunale e anche candidato sindaco nel 1995: al primo turno era arrivato secondo, con uno scarto di una cinquantina di voti rispetto ad Antonio Della Libera, poi eletto sindaco avendo ottenuto la maggioranza dei voti al ballottaggio.

 

Caldart fu il fondatore, a metà anni Novanta, di “Vittorio Nuova”, la prima lista civica ad affacciarsi sul panorama amministrativo cittadino. Una passione per il mondo amministrativo trasmessa alla figlia Antonella, entrata anche lei in politica nei primi anni Duemila, prendendo il testimone dal padre e oggi assessore comunale uscente.

 

Cenedese, uno degli ultimi “zarlatàni de Zheneda”, Caldart era il primo di cinque fratelli. Su di lui la sua famiglia investì molto per farlo studiare e per lui fare l’avvocato divenne così una missione. «Un mestiere – ricorda la figlia Antonella – fatto con tanta passione». All’epoca gli avvocati non erano molti ed erano delle istituzioni in città, dei veri e propri consiglieri per molte persone. Per molti anni Caldart ebbe lo studio in Centro con l’avvocato Stefano Arrigo.

 

«Era una persona solare, sempre allegro, gli piaceva molto cantare e stare all’aria aperta sebbene avesse un handicap fisico – aggiunge la figlia -. Quando muoio, mi diceva, correrò nei prati e ascolterò gli uccelli». Il contatto con la natura lo aveva trasmesso anche ai suoi nipoti, mentre con le figlie aveva condiviso la sua passione per la pittura.

 

Liberale, era stato candidato al senato con il Partito liberale italiano negli anni Ottanta. Poi l’impegno amministrativo in città, dando vita ad una civica. «Quando ancora le civiche non esistevano, lui ebbe l’idea innovativa – ricorda la figlia presente al fianco del padre in quell’inizio -. La passione per l’amministrazione me l’ha trasmessa lui».

 

Il funerale si terrà giovedì alle 15.30 nella pieve di Sant’Andrea, dove mercoledì alle 18.30 viene recitato il rosario.

 


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Claudia Borsoi

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