Vittorio Veneto, i primi 100 giorni di Mirella Balliana: "Tanto entusiasmo e nessun rimpianto"
Il bilancio dei primi tre mesi tracciato dal sindaco
VITTORIO VENETO - Da sempre i primi cento giorni rappresentano, per un sindaco, la tappa obbligata di un mandato che dura 5 anni. Si tratta di una scadenza brevissima, ma nell’immaginario politico-amministrativo è diventato una specie di simbolo, ricco di buoni auspici o di cattivi presagi. In questi giorni Mirella Balliana, eletta sindaco di Vittorio Veneto il 24 giugno scorso, sta oltrepassando proprio questa mitica soglia. Per questo le abbiamo chiesto di tirare le somme dei suoi primi tre mesi alla guida della città.
Ci può tracciare un bilancio di questi primi 100 giorni?
Il bilancio è positivo. Fin dal primo giorno siamo partiti tenendo un ritmo di lavoro molto alto: in questi primi tre mesi abbiamo dovuto rincorrere le scadenze di bandi legati ai progetti iniziati dalla precedente amministrazione, però allo stesso tempo abbiamo voluto fin dall’inizio segnare un cambio di passo, soprattutto per ciò che concerne il decoro della città: l’avvio delle fontane, la manutenzione giornaliera dei giardini del centro ecc. Abbiamo affrontato situazioni emergenziali come l’evento della frana del Fadalto, riuscendo a trovare un accordo con gli enti per la liberalizzazione del tratto autostradale. Siamo inoltre riusciti a intervenire in modo celere anche sulla grande frana delle Perdonanze, costruendo un bypass provvisorio utilizzato dalle famiglie del luogo. Ogni giorno entro in municipio con tanto entusiasmo e altrettanto si può dire degli assessori, che stanno lavorando a pieno ritmo per affrontare le numerose problematiche nei vari ambiti.
Li pensava più difficili? Su cosa si può lavorare?
Ero conscia fin dal primo giorno della grande responsabilità che un sindaco deve avere nell’affrontare questioni che riguardano l’intera collettività. La difficoltà più rilevante è riuscire a dare risposte precise alle molteplici problematiche che i singoli cittadini ci presentano quotidianamente. Dobbiamo impostare un sistema funzionale tale da rendere più preciso ed esauriente il rapporto tra singoli cittadini e amministrazione.
Che priorità avete messo in campo?
L’approfondimento per ciò che concerne le strutture sportive, quindi la realizzazione dei campi da rugby e rifacimento della piscina. Poi ci sono la rimodulazione dei criteri per la gestione del Teatro Da Ponte e la ricognizione dello stato del patrimonio comunale. L’ultima priorità riguarda invece la maggiore attenzione e l’aumento degli interventi nell’ambito del sociale, in risposta ai molti bisogni.
Le prime soddisfazioni? Ha qualche rimpianto?
Rimanendo fermamente con i piedi ancorati a terra, sto sentendo attorno al nostro operato parecchio consenso: questo mi dà la carica per continuare nelle modalità di lavoro che abbiamo adottato. Per ora nessun rimpianto.
Crede che si sia visto il cambio di passo annunciato durante l’elezione?
Sì, penso che il cambio di passo si sia notato. Almeno lo spero, soprattutto per la questione della cura della città, che deve rientrare in un sistema ordinario e non emergenziale. A breve partiranno altri lavori di asfaltature, inoltre stiamo rivedendo tutto il sistema di pulizia delle strade con Savno. Inoltre spero che sia evidente anche la grande energia che gli assessori stanno mettendo nell’affrontare le questioni dei loro referati.
Com’è cambiata la sua vita dopo l’elezione?
Sotto il profilo di impegno lavorativo, la mia vita non è molto cambiata: diciamo che ero allenata, ho sempre sopportato carichi di lavoro e impegni molto intensi, e quindi ora dedicarmi “solo” alla Città di Vittorio Veneto non è poi così duro. Per una persona come me, che ama occuparsi degli altri e dei problemi, il ruolo del sindaco è forse quello più bello ed entusiasmante, anche se sono consapevole che un primo cittadino deve essere disponibile 24 h per 7 giorni alla settimana. Per questo ringrazio ancora tutti coloro che ci hanno sostenuti.
Crede che i vittoriesi siano soddisfatti dei suoi primi 100 giorni?
Sto raccogliendo tanti feedback positivi, mi sembra che ci sia molto entusiasmo. Ringrazio tutte le associazioni, che come sempre si stanno dando molto da fare per organizzare eventi. Senza il loro contributo la città sarebbe molto più povera, invece c’è molto fermento. Insomma, io sto vedendo una città molto attiva, che sta tenendo duro rispetto alle difficoltà che i nostri territori stanno vivendo.
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