Volantini di protesta sulla vetrina a "tema fascista" nel centro di Nervesa
Il blitz nella notte tra domenica e lunedì
NERVESA DELLA BATTAGLIA - Una presenza controversa e imbarazzante quella della vetrina a "tema fascista" nel centro di Nervesa della Battaglia allestita da un’azienda locale. In paese e non solo sono in molti a chiedersi se tutto ciò sia lecito, basti pensare che solo pochi giorni fa in Germania due ragazzi italiani sono stati arrestati per aver fatto il saluto romano, poiché il gesto è classificato come reato a tutti gli effetti, al pari di altri comportamenti “nostalgici”. In Italia non è così e questa presenza che induce a ipotizzare una simpatia per il Ventennio, a Nervesa permane e fa discutere.
Non è quindi un caso che nella notte tra domenica e lunedì ci sia stata un’azione di protesta pacifica che non ha provocato alcun danno, ma che dà la misura di quanto la vetrina sia motivo di indignazione per alcuni. Diversi volantini sono stati affissi con del nastro adesivo, riportando frasi inequivocabili sul dissenso a questa presenza in paese. Innanzitutto, un foglio formato A4 dal titolo “Nervesa è antifascista” che riporta il nome dei nervesani che aderirono alle Brigate partigiane Montegrappa, Piave e Mazzini oltre ai nomi e alle gesta dei Martiri della Libertà del paese montelliano.
Ma ecco una carrellata di quanto scritto e fotografato da molti ieri mattina, che poi è stato diffuso anche nei social: Il fascismo non passerà; XII disposizione transitoria e finale della Costituzione Italiana “È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”; Il fascismo non è un’opinione; Fuori i fascisti da Nervesa; Umberto Lorenzoni, “Eros” vive (con la sua foto); Ieri partigiani oggi antifascisti; Fedeltà alla Resistenza; Nervesa 7 ottobre 80° anniversario della nascita della Resistenza in provincia di Treviso; foto con la didascalia “targa nella canonica di Bavaria che ricorda la nascita della Resistenza”, quindi una fotocopia della legge del 20 giugno 1952 (Legge Scelba) art. 1 e 4 sull’apologia del fascismo, una foto del colonnello Sassi primo comandante delle Forze Armate per la Patria.
Degno di nota il ricordo dell’anniversario della nascita della Resistenza in provincia di Treviso che avvenne proprio a Nervesa della Battaglio il 7 ottobre 1943 quando si riunì il primo nucleo della resistenza veneta per cercare di trovare un accordo operativo unitario. Il "blitz" di protesta non è quindi casuale in questi giorni, vista la ricorrenza. Ma vale la pena leggere quanto riporta la targa nella canonica di Bavaria: “Nella ospitalità / di questa casa canonica / politici e militari / patrioti antifascisti / della provincia di Treviso / e delle antiche fedeli terre limitrofe / offrivano / con la loro concorde volontà / alle Venezie / ed a tutta Italia / il giorno 7 ottobre 1943 / il primo strumento di lotta unitaria / contro il nazifascismo / costituendo un corpo / di volontari della libertà / “Forze Armate Dalla Patria” / In memoria / anche del suo primo comandante / colonnello Sassi / medaglia d’oro al V. M. / fucilato a Fossoli / La Provincia di Treviso ed i compagni di lotta / posero il 16 maggio 1965”.
Queste “scaramucce di paese” sono probabilmente la conseguenza del fatto che l’Italia non ha mai fatto i conti con la propria storia: la Germania ha avuto il processo di Norimberga, il Giappone il processo di Tokio e l’Italia... Una storia che spesso viene storpiata e “aggiustata” a piacimento da chi ne ha ben poche nozioni, oltraggiando così la memoria dei martiri che hanno dato le loro vite per liberare il paese dalla dittatura fascista, consentendo a tutti di vivere in un paese democratico.
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