Volpago, scatta il divieto di caccia intorno al rifugio per cani dell'associazione Gioia
La Giunta regionale ha risposto a Zanoni dei dem confermando il provvedimento anche senza l’istituzione dell’oasi
VOLPAGO DEL MONTELLO – La Giunta regionale del Veneto ha risposto all’interrogazione del consigliere regionale Andrea Zanoni dei dem, sulla richiesta di preservare dai rischi di presenze indesiderate il rifugio per cani dell'associazione Gioia, sul Montello, a Volpago. L’organizzazione strappa i cagnolini dai canili lager e cercar loro una famiglia, e nel novembre 2023 denunciò pubblicamente che la cagnolina Birra, ospite della struttura, era stata sbranata dai cani dei cacciatori: da qui la richiesta di vitare la caccia nei pressi di questa importante sede di protezione degli animali.
“Dalla risposta alla mia interrogazione dell’agosto scorso, emerge un punto fermo ed inequivocabile: anche se non verrà istituita l’oasi protetta di protezione di Santa Maria a Volpago del Montello, sarà in ogni caso imposto il divieto di caccia nei terreni attorno ai quali sorge il rifugio per cani gestito dall'Associazione Gioia”: spiega Andrea Zanoni, dopo la seduta dell’assemblea, tenutasi ieri. Il consigliere regionale del Pd ha inoltre precisato che l’interrogazione: “puntava in primo luogo l’indice sull'iniziativa di alcuni cacciatori, andati casa per casa dei residenti per chiedere una sottoscrizione di opposizione all'oasi, dicendo che l'area protetta avrebbe impedito loro di svolgere ogni tipo di attività agricola pregiudicando l'uso della proprietà del terreno. Una falsità colossale”.
Quanto all’ipotesi di istituire un’oasi non è detta l’ultima parola. “Ora la Direzione Agroambiente farà gli accertamenti riguardanti le 58 opposizioni pervenute, pari ad una estensione di 50,74 ettari sul totale dell’oasi di 73,82 (ovvero il 68,73%). In base a questo vaglio verrà assunta una decisione. Ciò significa che l’istituzione è ancora possibile. Il risultato principale, quello del divieto di caccia, è comunque stato raggiunto. Tutto questo dopo una travagliata vicenda che ha visto l’associazione Gioia oggetto di minacce, spari nelle immediate vicinanze ed altri episodi incresciosi come l'uccisione di un quattro zampe del rifugio, aggredito mortalmente da un cane da caccia”: conclude Zanoni.
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