I dubbi sulla nuova escavazione a Volpago: “La Provincia di Treviso già fornisce il 60% di ghiaia e sabbia al Veneto”
Un incontro pubblico ha messo in luce anche le perplessità di chi abita a Povegliano e Arcade
VOLPAGO DEL MONTELLO - Le reali dimensioni della escavazione in provincia di Treviso e il nuovo ampliamento della Cava Camalò a Volpago del Montello sono stati al centro della discussione di un incontro all’Auditorium comunale, nei giorni scorsi, che ha visto nel ruolo di relatori i Consiglieri comunali Sebastian Grosso e Guerrrino Silvestrini, il segretario del locale circolo PD Nilo Furlanetto e il Consigliere regionale Andrea Zanoni. Presenti molte persone ma anche una delegazione di cittadini di Povegliano e Arcade interessati dal progetto di apertura della cava di ghiaia e sabbia, estesa per 8 ettari, “Molinetto” nei loro comuni. Segno che la questione è molto sentita dalle comunità locali.
“Nella riunione si è deciso che i Consiglieri Comunali presentino a breve istanza di convocazione del Consiglio Comunale di Volpago – spiegano gli organizzatori -, per riesaminare la vendita del relitto stradale, contestando che la delibera contraddice altra di sette anni prima senza manifestarlo, quindi una annulla l’altra; contestando che mancano i criteri per determinare il prezzo visto che non esistono criteri di mercato per 654 metri quadrati attaccati ad una cava e quindi non può essere delegato su questo il Tecnico Comunale; inoltre perché si è ignorato, concedendo altri 2 ettari, che il Comune è già gravato da 171 ettari di Cave”.
In passato il Consiglio Comunale di Volpago aveva negato l’ampliamento della Cava Camalò e la vendita del relitto stradale ma nello scorso aprile la situazione si è ribaltata con l’ok del Consiglio comunale ma l’opposizione contesta la scelta poiché a Volpago del Montello sono già attive tre cave di ghiaia: la Belvedere, Lotto A Antiga 1 e la Camalò per metà. Interessanti i dati riportati nel corso dell’incontro dai quali si evince che in soli 12 comuni della Provincia di Treviso si scava ben il 60% della ghiaia e della sabbia estratte annualmente a livello regionale in Veneto, pari a 2,8 milioni di metri cubi su 4,8 ed “ha l’80% delle riserve ancora da scavare, 50 milioni di mc, sul totale regionale di 62 milioni di mc.; pari a 200 ettari di nuova escavazione”.
Secondo i relatori: “Occorre ridurre al minimo tale consumo, rivedendo i criteri usati dalla Regione, che sono sganciati da dati precisi e rilevati solo con il ricorso ad autodichiarazioni dei Cavatori. Per esempio, non è dato conoscere la fine fatta dall’ingente quantità di ghiaia e sabbia estratta per costruire la Superstrada Pedemontana Veneta, per quanto tali introiti siano nel piano finanziario dell’opera. La Provincia di Treviso va in ogni caso liberata dal giogo di essere con 12 Comuni la riserva di ghiaia e sabbia dell’intera Regione. A fronte anche di un valore modestissimo dei contributi pagati dai Cavatori a Comuni e Regione, pari all’1% dei ricavi del Sistema Cave”.
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