Zandomenichi, dalla Champions a Vittorio Veneto
Il mercato della Permac Vittorio Veneto non si ferma. Un nuovo bomber in entrata.
| Leonardo Segat |
VITTORIO VENETO - Il bomber tanto atteso è arrivato, il suo nome è Samantha Zandomenichi. La punta di diamante, che il Permac Vittorio Veneto attendeva da tempo, da accostare ad Adriana De Martin, per creare così una coppia gol alla Zaza-Berardi, è diventata realtà.
Samantha, 21 anni, può già vantare: 55 gare, 2929 minuti e 10 gol in serie A, la vittoria, per due stagioni di fila, della Coppa Italia e l’esordio in Champions League il 9 ottobre 2013 contro i danesi della Fortuna Hjorring (ribaltando il risultato parziale di 2-0 dopo la sua entrata, la partita è finita sul risultato di 2-3) con la maglia del Tavagnacco.
Entusiasta di questa nuova esperienza, lei trevigiana doc, non vede l’ora di riprendere a giocare dopo un grave infortunio (al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro) che l’ha tenuta ai box per diverso tempo. Il suo ritorno sul terreno verde è previsto per ottobre.
Però già promette ai tifosi rossoblu:“Mi piacerebbe arrivare finalmente in doppia cifra. Mi piace il ruolo in cui gioco, con la libertà di muovermi facendo prima e/o seconda punta così da crearmi spazi e costruzione di gioco per me e per la squadra.”
Si ispira a giocatori come Eto’o, Ibrahimovic e Cavani.
Un gol che non dimenticherà mai? “Sicuramente il mio primo goal in Serie A col Venezia a 17 anni.”
La sua passione è nata grazie al fratello maggiore: “fin da quand’ero piccolina mi ha messo il pallone tra i piedi. Giocavamo sempre e da lì è nata una passione profonda per questo sport che non mi abbandonerà mai.”
Ora infatti il calcio lo descrive così, con una parola: “Passione.”
Oltre al calcio però segue abbastanza anche la pallavolo femminile, tifosissima dell’Imoco Volley Conegliano e svela: “Ho praticato questo sport solo a livello scolastico, ma non nascondo che mi sarebbe piaciuto provare a giocarci più seriamente.”
Finite le sue partite infatti ama andare al Palaverde a vedere le pantere, uscire con gli amici, ascoltare musica e guardare la tv.
Una ragazza solare, gentile e piena di energia, che non si arrende nemmeno dopo un grave infortunio e vuole perciò prendersi la propria rivincita nella sua terra natale.
La situazione del calcio femminile in Italia non è delle più rosee, cosa ne pensi? Ti sei mai sentita discriminata nel mondo dello sport?
Purtroppo siamo molto indietro rispetto ad altri paesi, c’è una mentalità più chiusa e questo fa sì che il movimento del calcio femminile non si sviluppi. La discriminazione arriva direttamente dai presidenti della LND, ma in realtà nella vita quotidiana non mi è mai capitato di sentirmi discriminata. Di solito le persone reagiscono con stupore in maniera positiva quando dico che gioco a calcio.
Hai debuttato giovanissima in massima serie e da lì non sei più scesa, come è la serie A?
Appena approdata al Venezia notai subito una sostanziale differenza nell’organizzazione, nel ritmo di gioco, nella preparazione fisica. La A è la massima serie quindi è sicuramente impegnativa, ma non impossibile da affrontare.
Hai vinto due coppe Italia, la prima nella stagione 12/13 la seconda nella stagione 13/14, cosa si prova ad alzare una coppa?
É stata una delle emozioni più belle della mia vita.
Hai avuto l’onore anche di giocare in Champions League, che sentimenti, emozioni hai provato?
Esordire in Europa, in questa Coppa così importante è stato bellissimo. Ovviamente c’era un po’ di tensione anche perchè ci siamo ritrovate davanti a 1000 spettatori, l’emozione era grandissima … non scordo un istante di quella serata.
Come mai hai scelto Vittorio Veneto per questa stagione? Cosa e/o chi ti ha convinto?
Finalmente una squadra nella provincia di Treviso (la mia città) ha raggiunto la Serie A. Il progetto e l’organizzazione del Vittorio Veneto mi hanno colpita ed è bello farne parte.
Conoscevi già qualcuno in questa squadra?
Sì, ho giocato con Reginato al Barcon e con Cazzaro al Venezia. Le altre le conoscevo comunque di nome in quanto avversarie storiche.
Come ti sembra il mister?
Mi sembra uno che sperimenta molto, a cui piace il gioco offensivo. Sembra una persona carismatica e questo aiuta molto la squadra.
Quali sono i tuoi obiettivi per quest’anno?
Dare il meglio ottenendo risultati sia a livello personale che di squadra. Migliorare alcuni aspetti anche a livello mentale.
Un pronostico per questa storica stagione rossoblu?
Sarà impegnativa, ma con l’entusiasmo che si respira si può far bene … e io non vedo l’ora di poter dare una mano alla squadra per raggiungere gli obiettivi.
Il commento del DS Giovanni Bolzan: “Samantha un anno dopo. Già l’anno scorso siamo stati ad un passo da portarla a Vittorio Veneto, ma all’ultimo momento si è inserito il Pordenone per assecondare la sua voglia di serie A. Un altro profilo perfetto per il nostro progetto: giovane, professionale, caparbia e che non guasta, con una buona esperienza di serie A. In un ottica di dare al mister almeno un paio di alternative per ruolo, abbiamo puntato subito su di lei per completare e affiancare il lavoro di Adri De Martin. Le sue caratteristiche si sposano alla perfezione con le idee tattiche di Fattorel: molto brava a difendere palla e far salire la squadra, per gli inserimenti dei suoi veloci esterni. Si adatta tranquillamente a fare la seconda punta o l’esterno d’attacco all’occorrenza. Purtroppo c’è solo da aspettare che rientri dal grave infortunio subito un paio di mesi fa per poterla ammirare con la maglia rossoblu addosso.”