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27 novembre 2024

Castelfranco

Zorzi, “Da castellano mi sento preso in giro”

Tutte le reazioni al pentimento del sindaco Marcon che ha ritirato le dimissioni, dagli alleati agli antagonisti

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Giovanni Zorzi

CASTELFRANCO – Il ritiro delle dimissioni da parte del sindaco Stefano Marcon ha suscitato innumerevoli reazioni. Nei social il dibattito si è fatto rovente, tant’è che oltre ad apparire vignette sarcastiche sono anche volate parole grosse tra le due fazioni pro e contro l’abbandono di Marcon. Il mondo politico conferma posizioni già note come nel caso di Guido Rizzo, capigruppo FdI Castelfranco: “E' una buona giornata perchè il ritiro delle dimissioni del Sindaco, come abbiamo chiesto dal primo giorno, ha scongiurato lo scenario peggiore per Castelfranco, cioè il commissariamento del comune. Siamo contenti che il Sindaco abbia condiviso la nostra linea sulla coerenza e sul fatto che le responsabilità amministrative debbano rimanere in capo alla coalizione di centro-destra. Aspettiamo dunque di vedere i numeri in Consiglio per questo voto di fiducia richiesto dal Sindaco. C'è da rimettersi al lavoro per la città, con senso di responsabilità, auspicando che avvenuto un vero e proprio cambio di passo, in favore dei cittadini castellani”.

Di tutt’altro avviso è Giovanni Zorzi Segretario provinciale del Partito Democratico di Treviso nonché di Castelfranco dove ha anche ricoperto la carica di consigliere comunale: “ Da castellano mi sento preso in giro. La città è stata tenuta in scacco per due settimane da un sindaco e da una maggioranza che, evidentemente a corto di idee, ambizione e strategie, scaricano tra di loro la frustrazione con litigi e ricatti che non c’entrano nulla con il bene di Castelfranco. Mi consola pensare che siamo ai titoli di coda di un brutto film che dura ormai da tredici anni: il centrodestra poco ha fatto in questi anni e ora, con questa maggioranza litigiosa e raccogliticcia, nulla farà. Non farà nulla per contrastare la perdita di attrattività della città, non farà nulla contro gli aumenti dei costi dei servizi per le famiglie, non farà nulla per il commercio che langue, per la carenza di aree verdi, per le infrastrutture che mancano, per l’ospedale dimezzato, per gli affitti alle stelle, per i giovani che scappano alla ricerca di posti più stimolanti dove vivere. Sono convinto che dopo tutto questo teatrino imbarazzante i castellani non abbiano più voglia di farsi prendere in giro e che il momento di voltare finalmente pagina arriverà presto”.

Noi La Civica, la lista guidata dall’ex sindaco Maria Gomierato, fa un analisi che denota preoccupazione per la situazione venutasi a creare, definendo Marcon un sindaco dimezzato: “Non è una storia a lieto fine. Il Sindaco ha sciolto le riserve e ha ritirato le sue dimissioni “in zona Cesarini”, dopo tre settimane in cui la situazione si era avvitata su se stessa, in una girandola di dichiarazioni e di scenari sempre più incredibili e improbabili. Prima le accuse a 360 gradi, a livello comunale, regionale e nazionale, contro tutto e tutti. Poi il fuoco che si concentra sui tre Consiglieri del gruppo misto, rei di essere attaccati a poltrone vicino alle quali lui non vuole più sedere. Poi la pace col partito alla festa provinciale della Lega, che gli apre lo spiraglio utile a tornare indietro su una decisione della quale si era evidentemente pentito. Non sappiamo se il “patto di sangue” che pretendeva da tutti i Consiglieri di maggioranza sia stato firmato perché non tutti erano disposti a un sì preventivo, su tutto e a scatola chiusa. Chiederà la fiducia? Per il momento gliela daranno, risicata ma gliela daranno. E così, alla vigilia dell’ultimo giorno utile per ritirare le dimissioni, la crisi al buio viene archiviata. Per il momento. Perché i dubbi sul motivo di questa crisi sono ancora tutti ancora senza risposta: il sindaco non era stato sfiduciato dalla sua maggioranza né gli era stata bocciata qualche delibera di Consiglio dai suoi. Della Giunta poco sappiamo, perché niente è trapelato a parte le accuse del Sindaco ai suoi Assessori”.

Ecco nel concreto quali sono i rischi, secondo i consiglieri comunali di Noi La Civica: “Le preoccupazioni vere, comunque, cominciano adesso perché il rischio è quello di un Comune col freno a mano tirato. Portare una delibera in Consiglio Comunale, con una maggioranza risicata e appesa a un voto, è sicuramente molto rischioso e quindi l’immagine plastica di una Castelfranco di fatto ingessata, è concreta e dietro l’angolo. Come quella di un Sindaco sull’orlo delle dimissioni ogni tre per due. Con buona pace dei cittadini che aspettano risposte, servizi, autorizzazioni, permessi… E non apro nemmeno il capitolo “Presidente della Provincia”, perché anche lì le responsabilità non mancano ma l’argomento sembra più che altro funzionale a giustificare la marcia indietro. Per ora, chi temeva un anno di commissariamento può mettersi l’animo in pace, al momento l’arrivo di un Commissario è rinviato. E comunque, viste le esperienze del passato, a Castelfranco i Commissari Prefettizi non sono stati una sciagura: hanno operato nell’interesse dei cittadini e hanno portato avanti opere e programmi senza creare i disservizi che potrebbero invece venire da una Amministrazione dimezzata. Perché, se i problemi con l’equipaggio non sono risolti, la nave difficilmente può arrivare senza rischi fino al porto”.

Infine la civica Punto d’Incontro dopo aver sviscerato i sei argomenti sui quali con il sindaco era stata cercata un’intesa, conclude con il rammarico per le ragioni che hanno fatto tramontare la trattativa e si dice comunque disponibile: “Nostro malgrado, riteniamo siano da sottolineare però anche i motivi che hanno reso vano questo impegno – scrivono nei social -. Al momento, non vi è l’interesse a superare i monoliti partitici. L’ha detto molto bene il rappresentante di Fratelli d’Italia escludendo ogni ipotesi di confronto prima ancora di sapere quali potessero essere i punti programmatici, e tutto questo in nome dell’unità e integrità del centrodestra, esponendo una priorità che fa sorridere, se si guarda ai motivi che hanno dato vita a questa crisi. A sua volta l’hanno dimostrato anche le forze di opposizione, non rendendosi disponibili in alcun modo a valutare un effettivo punto d’incontro su temi anche a loro cari, a costo di non consentire il rinnovamento del mandato. Noi però non ci scoraggiamo, e rinnoviamo la nostra disponibilità a discutere, con tutti, di tutto, purché l’obiettivo sia la crescita della città”.



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