«Mercato del Pesce? Non serviva spostarlo»
Giuliana Merotto critica la sperimentazione. E chiede più sicurezza in via Galilei
| Redazione |
MONTEBELLUNA – Sulla sperimentazione che ha previsto lo spostamento del Mercato del Pesce in Largo X Martiri non mancano le voci critiche.
Si fa sentire la montebellunese Giuliana Merotto. «La piazzetta del Pesce è stata realizzata su progetto di un professionista locale, e ha sempre funzionato bene – scrive in una nota -. Fa parte della nostra storia. Puzza, ma ha l'acqua corrente per lavare per terra a mercato finito ad evitare il ristagno di cattivi odori. È lì da cinquant'anni e nessuno ricorda che siano successi incidenti gravi in occasione dell'attraversamento della strada - via Pastro - davanti alla piazzetta. È in piena curva, c'è l’intersezione di più strade e qualsiasi mezzo è costretto ad andare piano. È un punto pericoloso quanto altri mille punti, né più né meno. Una pericolosità che si ripresenta per 4-5 ore soltanto durante i mercoledì mattina, correggibile con una economica, piccola rotonda - visto che ora vanno di moda queste soluzioni.
I soldi, quando servono, non mancano: anzi. Arrivano sempre, e tanti. Ora, con l'ennesima 'sperimentazione', le tre bancarelle di sardine convivono con quelle del pollo arrosto, in un luogo da sempre adibito a parcheggio, in certi momenti neppure sufficiente per ospitare le macchine, che scendono nell'area un tempo adibita a verde, sempre più a sud».
Secondo Giuliana Merotto, parlando di sicurezza, sarebbe necessario concentrarsi su via Galilei (in foto). Sul tema ha già scritto una lettera al prefetto Laura Lega.
«In assenza di interventi da parte del nostro sindaco, le segnalo una grave situazione creatasi in ambito sicurezza pubblica – scrive nella sua lettera al prefetto -. Circa sei mesi fa, un autobus della Mom, all'altezza della 'rotonda' posta fra le vie Sansovino, Roma, Galilei e Bergamo, centrò una vecchia casa, demolendola parzialmente. Crollò il tetto e la parete anteriore e restò in piedi soltanto la parete laterale prospiciente la via Galilei, strada diventata trafficatissima dopo le ultime modifiche alla viabilità messe in atto dal nostro sindaco. In una cittadina classificata sismica, credo sia evidente il grave pericolo costituito dal muro pericolante rimasto, prospiciente e incombente sulla via Galilei.
Sulle macerie ammucchiate davanti al rudere, la vegetazione è cresciuta a dismisura, mentre ad ogni pioggia l'edificio sventrato appare più fatiscente e in equilibrio precario. Sembra sia in corso una trattativa tra il nostro sindaco e il proprietario del rovinato vecchio edificio, che permetterà l'abbattimento di quanto rimane della costruzione in cambio di una concessione a costruire altrove. Ma il tempo passa, e la situazione di pericolo e degrado peggiora. Per via Galilei passano centinaia e centinaia di automobili al giorno, moto, biciclette e pedoni, comprese molte auto della vicina caserma dei carabinieri, oltre a quelle della polizia locale. Nessuno vede, nessuno si muove. Un conto è la trattativa, altro conto è l'urgenza di metter fine a una situazione di pericolo, e di degrado estremo, in una posizione semicentrale».