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07 luglio 2024

Vittorio Veneto

«NON SIAMO DEI SOVVERSIVI»

Al via a Revine Lago alla tre giorni di "Ritorno a Camelot". Oltre 1.500 attivisti di estrema destra da tutto il mondo

| Claudia Borsoi |

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| Claudia Borsoi |

REVINE LAGO - «Questo nostro raduno, tre giorni di dibattiti, confronti, musica e divertimento, sono stati descritti in questi giorni come la calata degli Unni eppure, nelle due precedenti edizioni, non s'è registrato il ben che minimo problema».

E' il presidente dell'associazione Veneto Fronte Skinheads, Giordano Caracino, a rompere il silenzio nella conferenza stampa indetta stamane, venerdì, nel camping in riva al lago di Revine.

Attorno all'area in cui si sta svolgendo "Ritorno a Camelot" posti di blocco di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza vigilano sul corretto afflusso dei partecipanti, mentre blindatissimo da parte degli stessi skinheads è l'accesso al camping Riva d'Oro.

«Attorno a questo incontro - ha affermato Caracino - si è scatenata la bagarre mediatica: in questi tre giorni non ci sarà nulla di eversivo, rivoluzionario, antidemocratico. Le nostre azioni e battaglie sono politiche, non turberemo assolutamente l'ordine pubblico delle tranquille e ospitali zone di Revine Lago. Ci siamo comportati sempre civilmente».

Da sinistra a destra: Michele Recchia (referente di zona), Enzo Passarin (vice presidente VFS), Giordano Caracino (presidente VFS) e Omar Tonani (vice presidente VFS) - un momento della conferenza stampa

Attesi in questa tre giorni oltre 1.500 militanti della destra extra parlamentare, non solo dall'Italia, ma anche da Canada, Russia, Finlandia, Germania e altri stati europei. Assente invece l'annunciato eurodeputato Mario Borghezio, recentemente sospeso dalla Lega per la comprensione espressa nei confronti dei responsabili della strage di Oslo e che, al 5° Ritorno a Camelot, doveva prendere parte alla tavola rotonda di domani sul tema "Europa sconfitta?".

«Ci dà forfait - ha spiegato Caracino - per altre priorità e perchè parteciperà a un convegno a Nizza. Lo avevamo invitato perchè è uno dei pochi politici a scagliarsi contro i nemici del popolo italiano anche se il nostro mondo non ha nulla da spartire con il suo. Ma nel confronto - ha poi precisato il numero di Veneto Fronte Skinheads, associazione che festeggia in questa occasione anche i suoi primi 25 anni - c'è la crescita. Dunque non sarebbe arrivato qui per essere osannato, ma per creare un contradditorio».

Parole poi per lo striscione inneggiante a Rudolf Hess apparso nelle settimane scorse a Pieve di Soligo: «Non rivendichiamo l'azione in forma ufficiale, ma sicuramente la condividiamo. La volontà di un morto, sia esso un comunista o un nazista, va rispettata» hanno affermato.

E sulla presa di posizione dell'Anpi Caracino ha aggiunto: «Sono liberi di fare i volantinaggi che vogliono e la democrazia, la libertà espressa nell'articolo 1 della costituzione, è anche tolleranza del pensiero diverso altrimenti, se non ci si può esprimere, non è democrazia, ma dittatura della democrazia. Le nostre sono scelte politiche forti condivisibili oppure no, ma chi si millanta democratico dovrebbe dimostrarsi democratico ma quanto espresso sui giornali in questi giorni non lo dimostra». 

«FASCISTI? UN COMPLIMENTO»

«Chi mi dice fascista mi fa un complimento, ma i fascisti sono ormai morti tutti». E' la risposta data stamane, a proposito dell'uso di una definizione dei gruppi internazionali della destra radicale dal presidente dell'associazione culturale "Veneto fronte skinhead" (Vfs), Giordano Caracino.

«Essendo nazionalisti - spiega Caracino - abbiamo un occhio di riguardo per gli anni in cui l'Italia è stata un Paese forte. Con il fascismo sono state istituite le migliore riforme sociali, dalla previdenza pubblica agli assegni familiari, dalle ferie retribuite alle bonifiche. Insomma - ha aggiunto - si è fatto tanto per il popolo e negli anni successivi non c'é stata alcuna forma di governo che abbia saputo fare altrettanto».

Ma niente sguardi all'indietro. «Non ci interessa riproporre il fascismo in quei termini, nessuno pensa alle parate o al 'sabato fascista'. Viviamo nel terzo millennnio».

Anche se nel panorama politico italiano non c'é nessuno in cui ci si possa riconoscere. «Nel 2006 - ricorda ancora Caracino - il Vfs appoggiava candidati nella Fiamma Tricolore. Ma l'esperienza è conclusa, adesso abbiamo di fronte un altro scenario. In Italia, occorre riconoscerlo, siamo un po' allo sbando, le tematiche a noi care, a partire dall'immigrazione in Europa, non sono rappresentate in parlamento. E poi - ammette - anche noi siamo molto divisi e frastagliati, non è come in Germania o in Ungheria in cui esistono partiti forti».

 


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