MONTEBELLUNA – Non si placano le polemiche per i post dell’assessore ai lavori pubblici che ha da prima criticato chi esultava per la liberazione della cooperante Silvia Romano per poi tacciarli di simpatizzare con i terroristi. Sulla vicenda si sono già scritti fiumi d’inchiostro, con tanto di richiesta da parte delle opposizioni consigliari che l’assessore si dimetta, anche alla luce del fatto che non è nuovo a esternazioni di questo tenore, anche con la conseguente pubblica disapprovazione del Sindaco.

Ora alla vicenda si aggiunge un ulteriore tassello. La consigliere comunale Fernanda Favotto de L’Alternativa Giusta, medico di professione, ha fatto delle dichiarazioni inedite sul caso: “Riguardo le esternazioni dell'Assessore ai lavori pubblici di Montebelluna sul caso Silvia Romano, quello che più mi ha colpito non sono tanto le sue parole che non mi sarei aspettata tanto diverse (visti i precedenti), quanto il silenzio delle donne della maggioranza. Silenzio se non, ancora più grave, approvazione. Mi sarei davvero aspettata che almeno dalle donne si alzasse una condanna alle sue parole, condanna netta senza se e senza ma”.

La dottoressa Favotto quindi conclude con un invito: “Perché, in questo caso, niente avrebbe dovuto né potuto impedire alle donne della maggioranza di prendere assolutamente le distanze dalle sue affermazioni, certamente non il credo politico. Perché in questo caso non c' entra il credo politico, c'entra il rispetto, la comprensione, la partecipazione ad un dramma vissuto e sopportato per 18 lunghi mesi. In questo caso il silenzio fa tanto rumore, quasi più delle parole di una assessore che vorrei invitare con me in Africa la prossima volta che andrò in Etiopia, anche io da volontaria”.