“Dall’Ucraina a Montebelluna”: testimonianze in prima persona
Maryna Borovska, Liudmyla Krasustka e Giobatta Bianchin raccontano la loro esperienza - LINK della raccolta fondi per queste famiglie
MONTEBELLUNA – Oggi, venerdì 25 marzo, alle 21 nella pagina Facebook di Davide Quaggiotto sarà possibile ascoltare delle testimonianze di solidarietà e fratellanza tra i popoli, come spiega il consigliere comunale: “Faremo una chiacchierata con Giobatta, un ragazzo di Montebelluna in prima linea nell’aiutare delle famiglie fuggite dalla guerra. A seguito dello scoppio del conflitto ha raggiunto la frontiera dell’Ucraina per accogliere due mamme con i figli e accompagnarle in Italia. Anche loro: Maryna e Liudmyla, parteciperanno alla diretta, per raccontare in prima persona il dramma della guerra.
Le due donne ucraine con i loro bambini hanno lasciato Zytomyr, città duramente colpita dall’esercito russo. Ora sono a Montebelluna sane e salve insieme ai figli, grazie a Giobatta e a tutte le persone che si sono attivate rispondendo alla sua richiesta di aiuto. Una bella storia di solidarietà da condividere. La conversazione si svolgerà in diretta su questa pagina: LINK”. Un’interessante opportunità per conoscere da vicino chi, dopo l’invasione russa dell’Ucraina, ha deciso di non voltarsi dall’altra parte aiutando chi ha visto repentinamente sconvolta la propria vita, dovendo abbandonare la propria terra, per mettersi in salvo.
Giobatta ha avviato anche una raccolta fondi a cui si può contribuire a questo LINK. Ecco la presentazione del progetto: “Mi prendo la libertà di lanciare questa raccolta fondi per aiutare diverse famiglie ucraine in terra italiana e non italiana. Queste famiglie provengono da situazioni di disagio e bisogno, dovute alla guerra che è ancora in corso. Queste donne, anziani e bambini sono solo una parte di un nucleo familiare che è stato disgregato dalla guerra. Una guerra che richiede la presenza dell'uomo di famiglia, per strada, per combattere, in Ucraina. La maggior parte dei profughi, trattandosi di profughi, non ha potuto portare con sé praticamente nulla mentre scappava dalla madrepatria. L'aiuto concreto che vi chiedo, attraverso una donazione, si trasformerà in pagamento dell'affitto casa/stanza condivisa, vitto, spese di viaggio, sim phone, vestiti e tutto il necessario per la vita quotidiana. Quei soldi saranno usati non solo per pagare le cose, ma per restituire a queste persone il gusto di una vita normale”.