“Microplastiche nel corpo umano”: lo ha scoperto l'Università dell'Arizona
La preoccupante scoperta di un gruppo di ricercatori dell’Arizona
| Clara Milanese |
I ricercatori dell’Università dell’Arizona hanno recentemente scoperto che le micro e nanoplastiche invadono anche il corpo umano.
Non attaccherebbero dunque soltanto acqua, aria, terra e pesci, ma anche i tessuti umani, finendo per accumularsi in organi come polmoni, fegato, reni e milza.
A confermarlo le analisi su decine di campioni di tessuti umani, i cui risultati sono stati poi presentati al convegno virtuale della Società americana di chimica. “Non vogliamo essere allarmisti, ma è preoccupante che questi materiali non biodegradabili presenti ovunque possano entrare e accumularsi nei tessuti umani e non sappiamo con quali possibili effetti sulla salute”, ha spiegato il ricercatore Varun Kelkar.
È suo infatti il gruppo di ricerca che ha notato la presenza di microplastiche (inferiori ai 5 millimetri) e nanoplastiche (inferiori a 0,001 millimetri) in 47 biopsie conservate in una grande banca di tessuti insieme alle cartelle cliniche dei pazienti per studiare le malattie neurodegenerative come l'Alzheimer.