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29 marzo 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

“My Israeli Friend”: il film nato dall'amicizia tra paesi diversi

La Pro Loco di San Pietro di Feletto ha ispirato gli artisti austriaci

| Tiziana Benincà |

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| Tiziana Benincà |

mostra centenario Grande Guerra Pro Loco San Pietro di Feletto

SAN PIETRO DI FELETTO - È terminato in questi giorni il film documentario “My Israeli Friend” di un famoso registra austriaco, Hermann Weiskopf, legato alla Pro Loco di San Pietro di Feletto grazie alla sua partecipazione nel 2016 ad un progetto internazionale, che aveva come scopo quello di aiutare a comprendere meglio la Storia e rafforzare l’amicizia tra le persone.
Proprio così descrive questa sua esperienza sulle colline il regista, commentando il termine delle riprese del film che verrà sicuramente presentato anche qui da noi.

Un’amicizia nata in occasione delle celebrazioni relative alla Grande Guerra, per le quali la Pro Loco ha creato un progetto che da locale è diventato subito internazionale. Per ciascun anno il gruppo di lavoro ha individuato un Valore, trasmesso poi all’artista prescelto che l’ha tradotto in un quadro; successivamente il quadro è diventato l’etichetta del vino creato da un enologo. Il vino nato dall’abbinamento di diversi uvaggi autoctoni al tempo della Guerra, aveva lo scopo di rispecchiare quello specifico Valore.

Partendo quindi nel 2015 da un artista locale, Ivan Mario Zanin, la Pro Loco è riuscita ad intrattenere dei rapporti con i Paesi contro cui eravamo in guerra: Austria, Slovenia e Ungheria arrivando subito nel 2016 a conoscere il regista Weiskopf e, grazie a lui, una famosa pittrice austriaca: Jacqueline Seeber.

“È stato un onore eccezionale, come pittrice austriaca, essere scelta a far parte di questo importante e bel progetto.” commenta la pittrice “L’uomo deve guardare avanti, avere dei progetti, ma senza dimenticare di guardare agli eventi passati per imparare da essi. Ogni tempo, anche quello odierno, ha le proprie sfide e una volta che tutto è passato, bisogna continuare a vivere ed io mi auguro in un ambiente pacifico. Come avrei potuto non essere orgogliosa di far parte di questo progetto?”

L’artista si rallegra già all’idea di poter tornare su queste meravigliose colline dove ha ricevuto un’accoglienza calorosa e sicuramente ci sarà presto l’occasione, visto che proprio lei ha creato ben 16 opere che hanno rappresentato le tappe della storia del protagonista del film sopra citato.

Non ci resta che attendere la riapertura e la proiezione di quest’opera che ancora una volta lega territori, tempi e persone.

 


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Tiziana Benincà

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