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03 novembre 2024

Mogliano

“No al polo logistico di Casale”

La Federazione dei Verdi di Treviso spiega le ragioni della contrarietà al progetto

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Maxi polo logistico

CASALE SUL SILE – Quello di Adelino Andreuzza, Elisa Casonato e Daniele Tiozzi della Federazione dei Verdi di Treviso non è un secco “no” ma un dissenso motivato in maniera approfondita. “Amministrare un territorio per noi Verdi passa attraverso la sua tutela – spiegano -, la lotta all’inquinamento, la riduzione del traffico su gomma, la valorizzazione dei prodotti locali, la sostenibilità in senso lato e un’occupazione sensibile ai diritti dei lavoratori”.

Quindi precisano: “Per noi Verdi la programmazione e la gestione del territorio non deve essere il collage di macro-interventi, aventi un miope vantaggio di pochi nel breve periodo, ma deve prevedere un progetto su area vasta, che punti su ricadute future a vantaggio di tutti. Vogliamo promuovere uno sviluppo sostenibile da cui una “Logistica Sostenibile” che abbia come criteri localizzativi: le numerose aree dismesse presenti sul territorio (riteniamo che le aree dedicate più che sufficienti); utilizzo del trasporto ferroviario (si deve investire su scali ferroviari in prossimità delle aree dedicate) e l’interconnessione tra rete ferroviaria e grandi arterie di scorrimento esistenti (chiediamo la liberalizzazione della A27); minori ricadute da congestione da traffico veicolare di conseguente inquinamento atmosferico (chiediamo il divieto del traffico pesante nei centri urbani)”.

Andreuzza, Casonato e Tiozzi reputano inoltre che lo sviluppo del territorio debba passare attraverso la sua valorizzazione e non la sua indiscriminata cementificazione con edifici alti 25 mt, entrando quindi nel vivo della discussa questione. “Il lavoro offerto come presunta contropartita dall’insediamento dal previsto insediamento di colossi dell’e-commerce, ha come effetto collaterale la cannibalizzazione dei piccoli e medi commercianti locali. Per noi VERDI il tessuto sociale, dei piccoli centri, animato dai negozi di vicinato, deve essere salvaguardato e sviluppato, abbiamo visto quanto importante sia nei momenti di crisi. Questi i motivi della nostra contrarietà al “Parco Tematico” di Casale sul Sile un POLO LOGISTICO di più di 500.000 mq, in luogo di un’area agricola coltivata, nelle vicinanze del Fiume Sile, in un’area con un’intrinseca pericolosità idraulica.

Il “Parco Tematico” è tecnicamente un Piano Urbanistico Attuativo PUA, adottato dalla Giunta comunale nel silenzio generale, l’evidenza pubblica si è limitata alla pubblicazione degli elaborati sul sito del Comune, senza il coinvolgimento/informazione della popolazione né tanto meno dei Comuni limitrofi, che dei flussi di traffico pesante (stimato in 1300 mezzi nelle ore di punta) risentirebbero fortemente. I VERDI di Treviso denunciano che: a Casale sul Sile si sta consumando l’ennesimo sacrificio di un’area vergine a fronte di un’operazione di cassa di X milioni di euro in oneri di urbanizzazione e perequazione; non risulta chiaro come le entrate derivanti dagli oneri di urbanizzazione verranno investite? Forse serviranno a pagare i danni per l’ennesimo allagamento conseguente l’impermeabilizzazione di 500.000 mq di terreni agricoli? La Regione Veneto latita nelle decisioni che riguardano una pianificazione sovraordinata, nonostante i vacui proclami di “consumo ZERO del suolo entro il 2050”. Questa non è la ripartenza post-COVID che noi Verdi ci auguriamo per la Provincia di Treviso e per il Veneto tutto”.

 



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