TREVISO – Ancora una volta hanno fatto scalpore le affermazioni dell’assessora regionale Donazzan in occasione della Giornata della Memoria. Già in passato le sue esternazioni, fuori luogo o storicamente inappropriate, avevano destato clamore ed evidentemente oramai per l’Anpi la misura è colma. Così i partigiani della sezione trevigiana hanno deciso di scrivere a Luca Zaia e per conoscenza al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, chiedendogli di ricevere una delegazione Anpi, per avere rassicurazioni sulla posizione del Veneto rispetto agli orrori del fascismo, nel nostro paese.

Ecco la lettera integrale: « Gentile Presidente dr. Luca Zaia, recentemente, partecipando nel Ghetto di Venezia alla presentazione del libro di Aldo Cazzullo " Mussolini il capobanda", ha affermato che siamo tutti antifascisti. Un'affermazione che Le fa onore e ci onora. Tuttavia, signor Presidente, ancora una volta la esortiamo a voler fugare ogni ambiguità sulla collocazione antifascista dell'Istituzione che Lei presiede. L'assessora all'istruzione Elena Donazzan, in occasione di ricorrenze sulla Giornata della Memoria o sulla Festa di Liberazione dal nazifascismo, rende onore ai soldati nazisti caduti sull'altopiano di Asiago, canta in maniera disinvolta " Faccetta nera" ad una radio privata, si rammarica, quest'anno, che "nella battaglia di Nikolajevka del 26 gennaio 1943 i Russi dilaghino accerchiando, purtroppo, le divisioni posizionate più ad est."

Per giunta, l'assessora invia lettere ai docenti delle scuole del Veneto mistificando i fatti storici. Tutto questo reca offesa alla memoria delle vittime del nazifascismo, tutto questo reclama che Lei, signor Presidente, rompa il silenzio e biasimi il comportamento di un'assessora che non merita di svolgere il delicato compito che le ha affidato. Le chiediamo, signor Presidente, di voler ricevere una delegazione dell'ANPI allo scopo di volerci rassicurare che la Regione Veneto è tutta antifascista, che l'assessora Elena Donazzan metta fine alle sue nostalgiche esternazioni, in caso contrario si dimetta. Confidiamo, signor Presidente, che vorrà chiarire e fugare ogni dubbio sull'ambiguità che aleggia da alcuni anni sulla Sua Giunta rispetto ad una sua vocazione antifascista. L'ANPI, auspicando che la vicenda si chiarisca senza ulteriori iniziative di protesta, nell'attesa di essere quanto prima da Lei convocata, Le invia cordiali saluti».