VITTORIO VENETO – Per quest’anno nessun trasferimento di denaro da Roma a Vittorio Veneto. Toccherà invece al comune versare allo Stato 445 mila euro, azzerando così un’entrata del bilancio che nel 2010 aveva raggiunto quota 6 milioni di euro.

Approvato il bilancio di previsione 2013 che per legge il comune è tenuto a portare in consiglio comunale entro il 30 novembre. Un «pre-consuntivo» l’annotazione del consigliere Alessandro Valenti (Forza Vittorio) visto l’avvicinarsi della fine dell’anno.

I vittoriesi, questi i conti fatti dal comune, pagheranno nel 2013 complessivamente 10 milioni di euro di imposte su abitazioni o altri immobili. «Emerge la drammatica sperequazione dell’attuale sistema fiscale – annota il sindaco Gianantonio Da Re -. Lo Stato centrale opera nel nostro comune un prelievo di oltre 83 milioni di euro per una media a contribuente di 4.898 euro. A questo importo vanno aggiunti anche gli ulteriori 16 euro pro capite relativi alla nuova quota di solidarietà richiesta dallo Stato per 445 mila euro».

Nel bilancio 2013 le somme più consistenti sono state destinate al sociale (3.261.000 euro), ai servizi scolastici (2.096.000 euro) e sicurezza del territorio (776.465 euro). «Nel 2013 l’indebitamento dell’ente si è ridotto – annota Da Re -: passa da 530 euro pro capite a 460 euro, a fronte di un indebitamento complessivo dello Stato che attribuisce ad ogni cittadino italiano la somma di 33 mila euro».

Tra le promesse indicate nella relazione di indirizzo politico l’attivazione entro il 2013 del controllo di gestione. «Una presa in giro» il commento di Valenti, da sempre sostenitore dell’attivazione di questo controllo inserito nel programma politico di Forza Vittorio e della coalizione che quattro anni fa sostenne il sindaco Da Re.