TREVISO - Il volontari del comitato referendario hanno terminato di raccogliere in questi giorni le ultime le firme per due  quesiti  referendari per eliminare l'attuale legge elettorale. Il primo quesito, più breve, chiede l'abrogazione totale della legge Calderoli (conosciuta come Porcellum). Il secondo quesito, più lungo, chiede invece l'abrogazione di alcuni specifici articoli della legge elettorale che hanno sostituito la precedente norma (il Mattarellum).

E mentre a Roma il Comitato Promotore Nazionale sta per consegnare all'Ufficio nazionale centrale della Corte di Cassazione le centinaia di migliaia di firme raccolte (ancora esattamente il numero non è dato a sapersi, ma l'obiettivo minimo delle 500.000 è stato certamente superato), arrivano dalla Marca i primi dati sulla raccolta.

Il Segretario Provinciale del PD, Enrico Quarello (in foto), annuncia che sono state 8.000 le firme raccolte in Provincia in meno di un mese presso le decine di banchetti organizzati dal Partito Democratico.

Quarello ricorda che spesso nei banchetti organizzati dal PD si sono segnalate code per poter sottoscrivere la richiesta di referendum, dovute anche al fatto che in tanti che si erano recati presso gli uffici dei rispettivi Comuni non avevano potuto firmare essendo, in molti casi, i moduli a disposizione degli uffici già terminati.

E ora, dopo la raccolta, che succederà? dopo la verifica della regolarità delle sottoscrizioni da parte della Corte di Cassazione, la Corte Costituzionale sarà chiamata a vagliare l'ammissibilità del referendum. Se anche questo scoglio dovesse essere superato, la legge 352 del 1970 prevede che la data del referendum debba essere stabilita in una domenica tra il 15 aprile e il 15 giugno e a quel punto il referendum potrebbe "slittare" al 2013 solo nel caso di scioglimento anticipato delle Camere.

Questo significa che se anche il Governo dovesse cadere ma non venissero indette nuove elezioni il referendum si svolgerebbe comunque.