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08 novembre 2024

Treviso

9 dicembre: "L'inizio della fine"

Si scatena la protesta: "Bloccheremo l'Italia, e nulla sarà più come prima"

| Andrea De Polo |

| Andrea De Polo |

9 dicembre:

TREVISO - «Se ne devono andare tutti a casa». Tutti chi? «Tutti». E poi? «Poi penseremo a cosa fare. Magari una Costituente. Ma solo dopo aver ucciso la bestia». E se non se ne andranno a casa? «Bloccheremo l’Italia da Nord a Sud». Pensieri e parole di Patrizia Badii, disoccupata 50enne veronese, assieme a Lucio Chiavegato referente veneta per la Life. Sono loro la regia della maxi protesta in programma lunedì 9 dicembre: mobilitazione generale in tutta Italia per «mandare a casa» i politici. Tutti quanti.

 

Programma scarno (sul dopo, non hanno ancora le idee chiarissime) ma ambizioso: alla Life si sono unite Aitras (associazione trasportatori), il movimento siculo dei “Forconi”, e numerose altre associazioni rurali. Nessun partito, migliaia di cittadini: Patrizia racconta che i 15 ragazzi veneti dell’organizzazione non riescono più a gestire email, telefonate, adesioni su Facebook. Quanti poi saranno effettivamente ai caselli dell’autostrada lunedì mattina? A Conegliano ci sarà sicuramente Geremia Agnoletti. Non vuole parlare con i giornalisti, perché con la stampa possono parlare solo Patrizia, o Lucio Chiavegato. Spiega però che sarà all’uscita di Conegliano dell’A27 (non da solo, spera, ma con centinaia di cittadini incazzati). Porterà cartelli e striscioni, si farà sentire. Non vuole politici né sindacati, solo associazioni. Si dice convinto che parteciperanno soprattutto i pensionati, e ha paura di Digos e servizi segreti: «Spiano le nostre riunioni».

 

Patrizia Badii parla con i giornalisti, ma non con i politici italiani: «Ormai dipendiamo dalla Germania, accettiamo di parlare solo con Barroso o con la Merkel». Cosa farete lunedì? «Presidieremo le strade, e se non arriveranno risposte, bloccheremo l’Italia con camion e trattori. Non tratteremo con nessuno». Che risposte aspettate? «Devono andarsene a casa tutti. Sia i politici che i “burocrati”, appendici di uno Stato che non ci ha mai aiutati, anzi. Le leggi che fanno sono contro i cittadini». Basterebbe fare piazza pulita di Camera e Senato, per uscire dalla crisi? «Intanto dobbiamo salvarci, poi si può indire una Costituente. Noi vogliamo solo riprenderci la sovranità popolare, e andremo avanti a oltranza. A Roma ci sono solo dei parassiti, sono come un toro che sta per caricarci». Paura di essere rispediti a casa dalla polizia, prima di aver mandato a casa i politici? «L’ho detto a Prefetti e Questori. I poliziotti decidano se difendere mamme, operai, e persone comuni, o se schierarsi per difendere lo Stato. Il Ministro degli Interni si assuma la responsabilità di scatenare una guerra civile».

 

Toni sempre minacciosi: «Il 9 dicembre 2013 sarà l’inizio della fine» scrive su Facebook il Coordinamento Treviso e Belluno, «Non partecipare è stupido e vile, prima che suicida», «In Ucraina hanno assediato i palazzi del governo, riusciremo anche noi a farlo?». Ma chi è Patrizia Badii, e perché è scesa in trincea con Chiavegato e la Life? «Sono una disoccupata di origini fiorentine, da molti anni a Verona. Avevo un’osteria che ho dovuto chiudere, poi ho fatto la guardia giurata. Ho perso il lavoro per la crisi. Siamo in 5 in famiglia, con un solo stipendio». E «mandare tutti a casa» le ridarà un lavoro? «Comunque è la prima cosa da fare. Dobbiamo salvarci: chi protesterà sarà la gente normale, qui ci stanno costringendo al suicidio. Uccidiamo noi la bestia. Intanto, io ho già restituito la tessera elettorale». Per dovere di cronaca, va ricordato che fino al 2012 la politica ha rischiato di essere il suo mestiere. Candidata a sindaco di Verona con una lista di Veneto Stato, arrivò ultima tra i 7 candidati: 349 voti, lo 0,26 per cento.

 


| modificato il:

Andrea De Polo

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