Acquistando un abito nuovo, ne viene riciclato uno usato
E’ il nuovo modello di economia circolare denominato Re3: il cliente che acquista online potrà consegnare un suo capo usato
| Isabella Loschi |
VILLORBA/VICENZA - Secondo uno studio pubblicato da Wrap nel 2014 (wrapcompliance.org) estendendo di 9 mesi il ciclo di vita degli indumenti già in nostro possesso, è possibile arrivare alla riduzione dell’impronta ambientale del nostro guardaroba del 30% circa, in termini di emissioni di CO2, consumo d’acqua e produzione di rifiuti. Prolungare la vita degli abiti, dunque, comporta una sensibile riduzione dell’impatto ambientale dell’intero settore tessile. Facile a dirsi, difficile a farsi, almeno fino ad oggi.
Un sistema rivoluzionario di economia circolare applicata al settore abbigliamento ha preso il via da febbraio 2022, grazie all’accordo siglato tra Postalmarket e il marchio di abbigliamento Seay. Quest’ultimo è l’inventore del modello brevettato di valorizzazione dei capi usati denominato “Modello Re3: Re-Sell / Re-Use / Re-Generate” (rivendi, riutilizza, rigenera).
Il funzionamento è molto semplice. Acquistando on line un capo d’abbigliamento nuovo, il cliente potrà al tempo stesso riciclare un suo usato, utilizzando (senza alcun costo aggiuntivo) il Modello Re3. Il capo usato consegnato sarà dunque impiegato in una delle 3 destinazioni previste: rivendita, riuso tramite donazione benefica a persone bisognose oppure rigenerazione del tessuto per ottenere nuova materia prima seconda. Un doppio vantaggio per il donatore: consegnando il proprio usato potrà beneficiare di un green bonus ossia uno sconto del 15% sul prossimo acquisto on line. Un modello di economia circolare chiusa applicato al settore dell’abbigliamento in maniera semplice e trasparente, sviluppato per incentivare la donazione di indumenti usati che saranno valorizzati, prolungandone la vita.
I capi usati ricevuti vengono lavorati dalla cooperativa sociale addetta alle operazioni di sorting del Modello Re3. A seconda delle condizioni estetiche e tecniche di ciascun indumento raccolto, essi verranno sanificati e rivenduti come second hand (se in ottime condizioni); sanificati e donati a persone bisognose per essere riutilizzati (se in condizioni più che discrete); spediti a Trento (se in condizioni non buone), per essere rigenerati in materia prima seconda, che verrà impiegata per la produzione di nuovi oggetti.
“L’obiettivo è avviare una vera rivoluzione dell’industria tessile, in cui si passi dal concetto di ‘consumatore’ a quello ‘cliente responsabile’ – spiega Alberto Bressan, Cofounder di Seay Srl Società Benefit– il Modello Re3 è in grado di fornire un importante contributo al prolungamento della vita dei capi già presenti all’interno degli armadi dei clienti”.