Addio a Cesco Magnolato, era il il direttore artistico di Cà Lozzio a Oderzo
Ne dà notizia il consiglio direttivo di 'Cà Lozzio Incontri' di Piavon
ODERZO - E’ scomparso il direttore artistico di Cà Lozzio Cesco Magnolato: aveva 96 anni. Ne dà notizia il consiglio direttivo di Cà Lozzio Incontri a Piavon di Oderzo. Cesco Magnolato era nato a Noventa di Piave nel 1926 e risiedeva a San Donà di Piave dove lavorava. Nei primi anni 1940 si era trasferito a Venezia per poter frequentare prima il Liceo artistico e, successivamente, l’Accademia di Belle Arti al Corso di pittura, sotto la guida del maestro Guido Cadorin e del maestro Giovanni Giuliani per l’incisione. Terminati gli studi, per un breve periodo aveva lavorato come disegnatore di vetri artistici presso alcune vetrerie di Murano. Magnolato si era formato così culturalmente e tecnicamente negli anni del secondo dopoguerra, in un ambiente veneziano attento alla nuova libertà e identità artistica e, negandosi a sperimentalismi estremi, si era dedicato a costruire un suo personale linguaggio espressivo. A partire dal 1952 era stato richiamato in Accademia, scelto dal suo stesso maestro Giovanni Giuliani come assistente alla cattedra di Incisione, divenendone in seguito titolare.
Nel 1980 aveva svolto un breve periodo d’insegnamento a Milano, avendo vinto la cattedra d’incisione all’Accademia di Brera. Rientrato all’Accademia di Venezia, aveva continuato l’insegnamento fino al 1984, anno in cui decide di lasciare la scuola (dopo 32 anni) per dedicarsi completamente alla sua attività artistica. Nel 1954, dopo il riconoscimento internazionale della XXVII Biennale di Venezia (1° premio per l’incisione), il Comune di Venezia gli aveva assegnato, per meriti artistici, uno studio a Palazzo Carminati, che terrà fino al 1959, assieme ad altri giovani artisti veneziani: S. Barbaro, R. Borsato, A. Lucatello, E. Finzi, R. Schweizer. In quegli anni, Magnolato si trovava dunque (anche nell’ambiente dell’opera Bevilacqua La Masa) a lavorare a Venezia, ormai pienamente inserito nel tessuto artistico della città, in un momento di particolare fervore culturale a livello internazionale. Con alcuni di questi (S. Barbaro, R. Borsato) aveva esposto a Milano, nel 1955 presentati in catalogo “La rivolta dei giovani” dal critico d’arte Renzo Biason, nella Galleria d’Arte Spotorno e a Venezia nel 1960 nell’Ala Napoleonica Piazza San Marco con S. Barbaro, R. Borsato, D. Paolucci, G. Gambino, A. Gianquinto, R. Licata, C. Magnolato), in catalogo “Sette pittori d’oggi”, presentati dai proff. Pietro Zampetti e Guido Perocco. Da allora aveva partecipato alle più importanti esposizioni di pittura e grafica per invito in Italia ed all’estero. Aveva illustrato con le sue opere testi poetici e narrativi ed ha aveva tenuto 156 mostre personali. Da alcuni anni era il Direttore Artistico di Cà Lozzio Incontri, a Piavon di Oderzo. “Alle famiglie Magnolato le nostre più sentite condoglianze” commentano Beppo Tonon, Pierantonio Appoloni, Pietro Casonato e Lorena Gava.
Sandro Bolognini