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19 dicembre 2024

Oderzo Motta

Ospedale di Oderzo, in pensione il dottor Rebuzzi, direttore dell'Ortopedia

Il direttore Benazzi: "Negli oltre 30 anni di lavoro ha sempre messo professionalità, competenza e umanità"

| Isabella Loschi |

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dottor Enrico Rebuzzi

ODERZO - Il dottor Enrico Rebuzzi, direttore dell’Unità operativa complessa (UOC) di Ortopedia dell’ospedale di Oderzo, il 29 dicembre termina il lavoro all’Ulss 2. Dopo la Laurea in Medicina e Chirurgia, conseguita con 110 e lode nel 1979 a Roma, ha ottenuto due specializzazioni, rispettivamente in Ortopedia all’Università di Trieste e in Chirurgia della mano e Microchirurgia ortopedica a Brescia. A completamento del percorso di studi ha frequentato un corso di perfezionamento in Podologia.

La sua carriera inizia all’ospedale di Latisana, come assistente di Pronto Soccorso; l’attività di ortopedico comincia invece all’ospedale di Sacile dove rimane dall’82 al 93, anno in cui approda a Oderzo, nosocomio presso il quale inizia con la qualifica di aiuto e, dopo essere stato dirigente medico di 1° livello e direttore di una Unità Operativa semplice, diventa, a partire dal 2017, direttore della UOC di Ortopedia. Numerosissime le sue pubblicazioni e corposa l’attività svolta in qualità di docente sia su riviste nazionali che internazionali, così come la partecipazione a congressi in qualità di relatore.

“Al dottor Rebuzzi va il mio più sentito ringraziamento per la professionalità, competenza e umanità che ha sempre profuso nel suo lavoro - il commento del direttore generale, Francesco Benazzi -. A lui esprimo, anche a nome di tutti coloro che ha seguito negli oltre 30 anni dedicati alla nostra Ulss, un ringraziamento davvero sentito. Sono stati anni nei quali, oltre ad aver diretto con ottimi risultati l’Ortopedia di Oderzo, ha anche sempre lavorato in costante sinergia con i direttori delle altre Unità operative della nostra Azienda, in una logica di squadra e di confronto. Il suo impegno nell’ambito della sanità pubblica proseguirà anche dopo la pensione, con un rapporto di collaborazione: un particolare plauso va dunque, anche, alla sua scelta di continuare a mettere a disposizione dei pazienti della nostra Ulss la grande esperienza maturata”.


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