Addio a Dino De Poli: "Ha lasciato il segno nella storia di Treviso"
Il ricordo del presidente Zaia: "Con De Poli nella Marca si è inaugurato quello che lui stesso definiva ‘il nuovo corso dell’Umanesimo Latino'"
| Isabella Loschi |
TREVISO - “Un’altra colonna della città di Treviso ci lascia. L’avvocato De Poli ha scritto pagine importanti della storia di Treviso, un personaggio che ha fatto tanto per Treviso, lasciando il segno, soprattutto in ambito culturale, con il Teatro comunale, l’università, e nella riqualificazione di aree strategiche, del centro e dei quartieri con la cittadella Appiani”.
Il sindaco Mario Conte ricorda così Dino De Poli, storico presidente di Fondazione Cassamarca, scomparso la notte scorsa all’età di 90 anni. Personaggio discusso ma certamente un uomo che ha segnato un’era per Treviso. “L’ho conosciuto in una fase finale della sua carriera ma è certamente stato un grande personaggio, sicuramente discusso, ma del quale ricordiamo anche l’impegno politico e le sue battaglie - ricorda Conte - A nome di tutta l’amministrazione e della comunità trevigiana rivolgo le mie più sincere condoglianze ai suoi familiari”.
“Ha sicuramente rappresentato un passaggio fondamentale nella storia della comunità trevigiana. Prima con Cassamarca e poi con la creazione della Fondazione omonima”, il ricordo del governatore Luca Zaia. “Con De Poli nella Marca si è inaugurato quello che lui stesso definiva ‘il nuovo corso dell’Umanesimo Latino’ – aggiunge il governatore – e gli va riconosciuto di aver investito sul polo universitario e sul recupero di siti culturali. De Poli ha scritto una pagina fondamentale per quel che riguarda la formazione accademica – prosegue – ma anche per tutto il settore della Cultura. Basti ricordare il tema del Teatro Eden e del Teatro Comunale, restaurati dalla Fondazione sotto la sua guida”.
"Ho appreso con grande dolore della scomparsa di Dino De Poli che ho conosciuto nel corso dei suoi ultimi anni alla guida di Fondazione Cassamarca. Ha segnato una pagina importante della storia di Treviso anche per la presenza dell'Università che lo stesso De Poli ha fortemente voluto intuendone le grandi potenzialità per Treviso". Queste le parole del rettore dell'Università Ca' Foscari e neo presidente della Fondazione di Venezia, Michele Bugliesi. "Lo ricordiamo tutti per la sua instancabile energia che ha saputo trasformare il volto della città di Treviso con i suoi progetti e le sue idee. Alla famiglia di Dino De Poli va il mio sentito cordoglio e quello di tutta Ca' Foscari"
Personaggio discusso ma certamente protagonista di molte stagioni della politica, della cultura e dell’economia trevigiane, ricorda il Pd provinciale. “Anche se non tutte le sue scelte sono condivisibili, è doveroso riconoscergli il valore di essere stato un uomo sempre attento al proprio territorio e di essersi speso con grande passione e impegno”, dichiara Giovanni Zorzi, segretario provinciale del Partito Democratico a Treviso.
Si unisce al coro delle condoglianze anche l’ex sindaco Giovanni Manildo: “Dino De Poli è sicuramente stato una figura che ha caratterizzato oltre quarant’anni di storia della nostra città. Un protagonista assoluto. Potremmo dire un tutt’uno con la Fondazione Cassamarca, sin dalla sua costituzione. Era una persona di un’intelligenza straordinaria, di una visione definita delle cose e di un gusto per la battuta sagace. Mi ricordo, nel corso di un nostro incontro nel 2014, la sua innata capacità di sviare con una battuta quando si toccavano temi che non voleva affrontare. Profondamente amante di Treviso, la nostra città, ne aveva una visione aperta e in contatto con il mondo. Portare l’Università a Treviso, restaurare il Teatro Comunale e Ca’ dei carraresi come luoghi aperti di cultura sono stati i suoi lasciti più importanti”.
“Con la scomparsa di Dino De Poli se ne va una figura fondamentale della storia recente di Treviso. Voglio esprimere tutto il mio cordoglio e la mia vicinanza ai familiari”. Così Andrea Zanoni sulla scomparsa dell’ex presidente della Cassa di risparmio della Marca Trevigiana. “Una persona dotata di grande intelligenza, che aveva a cuore il territorio e la comunità. Per la Marca è sicuramente una grave perdita”.
"E' stata la sua una vita lunga e operosa, che lo ha visto, fino a pochi anni fa, assumere responsabilità decisive di indirizzo del nostro sviluppo come, ad esempio, quand'era alla guida di Fondazione Cassamarca, il sostegno ai programmi universitari a Treviso e l’investimento convinto nella cultura, che oggi costituiscono una vocazione consolidata della città -ricorda Maria Cristina Piovesana, presidente di Assindustria Venetocentro - Va riconosciuto che non sempre le sue scelte sono state da noi condivise. Lo abbiamo espresso sempre pubblicamente per esprimere l'esigenza di un necessario confronto su come poter investire ingenti risorse in un progetto comune per il bene e il futuro del territorio".