Oggi i funerali in forma privata per il presidente Dino De Poli
Il sindaco Conte: "Stiamo pensando ad un edifico simbolo di Treviso da dedicare alla sua memoria"
| Isabella Loschi |
TREVISO - Verrà dato oggi in forma strettamente privata l’ultimo saluto a Dino De Poli, storico presidente di Fondazione Cassamarca, morto mercoledì all’età di 90 anni.
Un personaggio che ha fatto la storia della città di Treviso per oltre 40 anni. I funerali si svolgeranno questa mattina nel tempietto della casa di riposo di Santa Bona “Città di Treviso” dell’Israa, dove l’ex presidente ha passato le ultime settimane di vita. Sarà una cerimonia molto intima alla quale parteciperà solo la famiglia e qualche amico più stretto.
La sua figura, molto discussa in città, sarà certamente ricordata per le grandi opere, come la cittadella Appiani, e per aver portato l’università a Treviso. Un personaggio che ha fatto tanto per la città. Per questo ieri il sindaco Mario Conte ha annunciato che l’amministrazione sta pensando ad uno spazio della città da dedicare alla sua memoria: “Ci confronteremo in consiglio comunale e con la famiglia per decidere - ha spiegato - Ma non sarà una piazza. Al presidente De Poli vorremmo dedicare un edifico simbolo di Treviso”.
Anche il vescovo Michele Tomasi, insieme alla Diocesi di Treviso, ha voluto esprimere il proprio cordoglio e vicinanza ai familiari, per la morte dell’onorevole avvocato Dino De Poli. “Di lui si ricorda la forte ispirazione cristiana, scaturita dalla formazione nelle fila dell’Azione cattolica e dalla sua militanza, in anni non facili ma di grandi fermenti, nella Giac (Gioventù italiana di Azione cattolica), della quale fu dirigente sia a Treviso che a livello nazionale, ricoprendo l’incarico di vice delegato centrale Studenti sotto la presidenza di Mario Rossi”.
“La necessità di “pensare in grande”, animato da una forte speranza e fiducia nel futuro, e la centralità della persona, messa a fuoco nelle letture dei filosofi personalisti, sono alcuni tratti che hanno caratterizzato la sua successiva attività nella politica e nel mondo del credito - continua il vescovo fino alla presidenza di Fondazione Cassamarca. In tale veste, ha posto attenzione alle esigenze del territorio e delle comunità parrocchiali, contribuendo al recupero del patrimonio culturale e artistico di molte chiese”.
“Ha soprattutto contribuito allo sviluppo della città di Treviso, con numerosi progetti che, al di là di una loro piena riuscita, mai hanno tradito la sua visione umanistica a tutto tondo, come del resto confermato dall’insistenza sui progetti per rilanciare in tutto il mondo quello che lui chiamava “Umanesimo latino”.