ARRIVA LO STOP ALLA CAVA MORGANELLA
Marotta e Zanoni (IdV): "bene, ora preserviamo il territorio"
| Laura Tuveri |
PONZANO - Per bloccare quella che sarebbe diventata la casa più profonda d’Europa, la cava Morganella, fra Ponzano e Paese, si erano mobilitati da molti mesi gli ambientalisti di Paeseambiente. La paura che venissero inquinate le falde freatiche era un evento pià che reale. Soddisfazione da parte del coordinatore e consigliere regionale dell’Italia dei Valori, Gennaro Marotta (nella foto) che ha sostenuto il capogruppo di Italia del Valori, al consiglio comunale di Paese, Andrea Zanoni, che è anche presidente di Paeseambiente.
«Avrei preferito – ha detto Marotta - che lo stop fosse arrivato dall’assessore, ma anche così la notizia mi rende felice ed orgoglioso». Si è espresso così Gennaro Marotta dopo che la commissione regionale Via ha bloccato l’ampliamento della Morganella, che buca il terreno fra Paese e Ponzano: «Nell’alt della Morganella spiacciono due cose. Che il sacrosanto stop sancito alla cava di ghiaia più profonda d’Europa sia arrivato dai tecnici e non dalla politica e che sia passato tanto silenzio tra le decisione della Via ad oggi».
Marotta fa sapere che la Commissione Via ha snocciolato le prescrizioni fin dall’8 agosto. Poco più di un mese dopo il consigliere regionale nel corso di una conferenza stampa ho presentato un’ interrogazione in Regione che ritiene sia servita a dare un segnale ulteriore sulla gravità della situazione e a fare pendere la bilancia verso le modifiche richieste al progetto originario. «Proprio i nodi su cui mi ero soffermato nell’interrogazione – prosegue il segretario regionale IdV - sono quelli che hanno sollecitato la Via: la vicinanza tra cava e discarica e l’inquinamento della falda acquifera, causato dalla dissennata escavazione prevista fino a 65 metri.
Ora auspico che il cammino verso il baratro della Morganella, in senso figurato ma anche reale – conclude Marotta – si interrompa qui. Mi auguro che, magari con qualche presa di coscienza maggiore da parte degli amministratori pubblici, gli usi distorti del territorio, che tanto stiamo pagando e che sconteremo anche negli anni a venire, si interrompano una volta per tutte».