Assessore veneto canta "Faccetta nera", dal centrosinistra chiedono le dimissioni
Articolo Uno e Lista Lorenzoni chiedono dimissioni di Donazzan
VENETO - La richiesta di dimissioni e l'intervento della magistratura per l'ipotesi di reato di apologia del fascismo sono state avanzate da alcune forze di centrosinistra nei confronti di Elena Donazzan, assessore all'Istruzione della Regione Veneto ed esponente di Fdi, per aver intonato "Faccetta nera" venerdì scorso durante il programma radiofonico "La Zanzara".
Una breve esibizione telefonica: di fronte alla richiesta di scegliere tra il motivo fascista e 'Bella ciao', Donazzan ha detto di ricordare la canzone fascista, ascoltata in famiglia fin da piccola. L'episodio è stato segnalato dal coordinamento di "Il Veneto che vogliamo", lista civica che ha appoggiato il candidato presidente Arturo Lorenzoni alle ultime regionali.
"Questo clima di intollerabile revisionismo - sottolinea la nota - che ha ormai sdoganato il fascismo manifesto di una figura istituzionale è il simbolo di una regressione culturale e civile. Che tipo di scuola ha in mente Donazzan, sempre che fra una canzonetta fascista e l'altra possa avere spazio per occuparsi di scuola, forse ha in mente quella del ventennio quando gli insegnanti che non erano fascisti venivano licenziati?", conclude la lista civica.
Il segretario regionale di Articolo Uno, Gabriele Scaramuzza, ricordando le parole del presidente della Regione Luca Zaia in occasione del 25 aprile 2020, sottolinea che "o il presidente Zaia crede sinceramente in quello che ha scritto, e quindi tocca a lui rimuovere dal suo incarico l'assessore Donazzan, oppure avalla il suo assessore, dimostrando di non essere persona che crede nelle proprie parole".
"La libertà non si predica, si difende: la libertà di pensiero deve sempre essere legata alla libertà delle persone, e mai scadere in offesa o violenza", replica Donazzan. "Sono dispiaciuta - prosegue l’assessore in una nota - per le recenti dichiarazioni di alcuni colleghi consiglieri regionali di opposizione, che vanno esattamente nella direzione opposta: sono dispiaciuta più dai toni che dai contenuti, che trovo privi di senso della verità. A questi ultimi ricordo che abbiamo cose importanti da fare, e le priorità sono a me molto chiare: non perderò tempo nel rincorrere un tentativo ulteriore di alimentare l'odio", conclude.