Cloe Bianco, la Rete degli studenti: "Subito dimissioni per l'assessore Donazzan"
"Ci troviamo davanti all'ennesimo gravissimo comportamento di un'assessora che dovrebbe garantire proprio le pari opportunità"
| Isabella Loschi |
TREVISO - “Oggi pomeriggio saremo anche noi in piazza Santa Maria dei Battuti “Nel nome di Cloe” perché, anche in questa tragica occasione, non vogliamo chiudere gli occhi di fronte alle tante situazioni di discriminazione, di esclusione, di vera e propria violenza di cui sono vittime troppe persone a causa del loro orientamento sessuale e delle scelte di vita che ne sono scaturite.
Ma non vogliamo chiudere gli occhi neppure di fronte alla responsabilità delle istituzioni, troppo spesso dominate da una cultura politica incapace di comprendere queste situazioni, votata a nascondere e osteggiare tutto ciò che non ritiene “normale”. Proprio “Nel nome di Cloe” ricordiamo che l’assessore regionale Elena Donazzan condivise un post che esprimeva proprio un giudizio negativo su Cloe Bianco”. Il fatto a cui fa riferimento Coalizione Civica risale a qualche anno fa quando Donazzan in riferimento alla professoressa commentò 'Un uomo vestito da donna... come si è ridotta la scuola?’’.
Sulle esternazioni dell’assessore, ripetute anche nei giorni scorsi, la Rete degli Studenti Medi del Veneto e Unione degli Universitari chiede subito le dimissioni di Donazzan.
"Evidentemente, l'estremo gesto di dolore e disperazione della donna alla nostra assessora regionale non è bastato- dichiara Marco Nimis, coordinatore regionale del sindacato studentesca Rete degli studenti medi - Elena Donazzan non solo ha ostinatamente continuato a rivolgersi a Cloe utilizzando pronomi maschili ma intervistata dalla stampa locale ha continuato ad affermare convintamente che, se potesse tornare indietro, non cambierebbe nulla delle proprie dichiarazioni. La Donazzan non riesce nemmeno a mantenere un silenzio di vergogna e rispetto, ma trova ancora oggi la fierezza nello schierarsi dalla parte di chi, ogni giorno, dentro e fuori dalle sedi istituzionali come la sua, perpetrano violenza omotransfobica senza il ben che minimo riguardo, con la totale sicurezza che ne usciranno illesi. Ci troviamo davanti all'ennesimo gravissimo comportamento di un'assessora che, per assurdo, dovrebbe garantire proprio le pari opportunità e l'efficenza scolastica in Veneto. E il presidente Luca Zaia non sta prendendo posizione a riguardo. Come corpo studentesco, ma ancor prima come cittadini e fermi sostenitori dei diritti della comunità lgbtqia, non ci fermeremo fino a quando questo incarico sarà ricoperto da una figura competente, dignitosa e rispettosa dei valori della nostra costituzione’’.
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