Atm “salva” il bilancio
Tariffe Imu e Tasi invariate per il 2018, ipotizzati aumenti dal prossimo anno
| Claudia Borsoi |
VITTORIO VENETO – La liquidazione della società Atm Servizi srl, che verrà chiusa nei prossimi mesi e di cui il Comune di Vittorio Veneto è socio unico, porterà nelle casse comunali, a beneficio del bilancio di previsione 2018, 465mila euro. Senza questa somma l’amministrazione Tonon si sarebbe vista costretta a tagliare altre voci o ad aumentare le aliquote delle imposte, che per questo 2018 rimangono invariate rispetto al 2017.
Approvato dalla maggioranza, contrarie invece le opposizioni, il bilancio di previsione 2018-2020. Il lungo dibattito si è concluso con il voto, arrivato nel cuore della notte, alle 2.30.
Ad alimentare la discussione è stato prima il punto relativo alle tariffe Imu e Tasi. Confermate le aliquote in vigore nel 2017 anche per quest’anno, ma dal prossimo si parla di un aumento per l’Imu su fabbricati appartenenti al gruppo catastale D adibiti a centrali idroelettriche (passa dal 7,6 all’8,6 per mille) e per gli altri immobili che non sono prima casa (dal 7,6 all’8,8 per mille). “È una previsione” ha chiarito l’assessore al bilancio Giovanni Napol. Parole che però non hanno confortato le opposizioni.
Giuseppe Maset (lista Da Re), seppur senza fare nomi, ha preso di mira la collega Fiorenza Fiorin (lista Tonon) dicendo: “Tra i banchi della maggioranza siede anche chi rappresenta i commercianti e se continuiamo a tassare chi intraprende (con riferimento all’ipotizzato aumento dal 2019 ndr) i consumi non si alzeranno mai”. Fiorin, sentitasi chiamata in causa, ha subito replicato: “Lei non perde occasione per tirare in ballo il mio ruolo di commerciante. Non sono stata eletta perché commerciante. Questa è propaganda elettorale che fa sulla mia pelle. Nei vostri anni di amministrazione non avete per niente favorito il commercio, l’Emisfero è vostro ed ha costretto molti piccoli negozi a chiudere”. Graziano Carnelos (Pd) ha ricordato come in passato sia stata l’amministrazione leghista ad aumentare le tasse. “Sono contrario a questa operazione” ha detto Adriano Botteon (gruppo misto) prima di votare contro.
Il raffronto con altre città trevigiane, portato dall’assessore Napol, dice che l’entrata da Imu e Tasi per abitante a Vittorio Veneto è di 189,51 euro, mentre a Conegliano sale a 259,87 o a Castelfranco è di 211,27 euro. Più alte negli altri Comuni anche le entrate da imposta sulla pubblicità, addizionale Irpef, oneri di urbanizzazione, Tosap e da sanzioni: a Vittorio Veneto l’entrata totale pro capite è di 344,12 euro rispetto ai 568,13 euro di Conegliano.
“Il nostro problema – ha spiegato Napol – è la carenza di entrate strutturali, oltre alla dimensione della città che comporta un aumento dei costi. Il bilancio 2018 si chiude contando sulle entrate straordinarie dell’Atm, come negli anni passati lo sono stati i derivati o i fondi delle farmacie”.
“La questione è che mancano 2 milioni di euro di Imu della zona industriale, errore di Renzi, come un errore di Berlusconi è stato quello di togliere la tassa sulla prima casa. Ci stiamo azzuffando su qualcosa che lo Stato deve capire, cioè che le risorse devono rimanere in gestione alle Regioni. E poi rispetto a Conegliano abbiamo più strade e meno aree commerciali” il commento del leghista Gianantonio Da Re, che ha trovato d’accordo Carnelos.