Bankitalia: "In Veneto 300 mila famiglie a rischio povertà"
Difficoltà per caro bollette e generi di prima necessità
VENEZIA - In Veneto ci sono 300 mila famiglie che, a causa dell'inflazione e, in particolare, dell'aumento delle bollette energetiche e dei costi alimentari, sono considerate a rischio povertà per l'ulteriore compressione dei consumi da affrontare nei prossimi mesi. E' quanto è emerso oggi Venezia durante la presentazione del rapporto di Bankitalia "L'economia del Veneto, curato dal ricercatore Vanni Mengotto, e introdotto dal direttore della sede veneta dell'istituto, Pier Luigi Ruggiero.
Si tratta, è stato spiegato, del 15% del totale di famiglie venete appartenenti alla fascia di chi già esprime i consumi più contenuti e che, a livello nazionale, è valutato intorno al 20%. Per questa ripartizione, il peso dell'aumento di costi di beni non rinunciabili, quali gas, energia elettrica e generi alimentari, è in proporzione superiore rispetto alle altre categorie di famiglie e dunque la circostanza potrebbe riflettersi su un'ulteriore diminuzione di spese per vestiario o tempo libero.
Un secondo aspetto che riflette l'incertezza delle famiglie venete rispetto ai prossimi mesi, accentuata dalle mancate prospettive di soluzione del conflitto in Ucraina, riguarda la consistenza dei depositi bancari. Nei conti correnti in Veneto sono depositati 104 miliardi di euro, una cifra definita "abnorme" e corrispondente all'incirca alla somma dei redditi di un anno.
La conservazione di una liquidità così elevata (che sul fronte delle imprese vale altri 53 miliardi), riferiscono gli esperti, è il segnale del permanere di forme di risparmio non più motivate - come negli anni scorsi - dalle restrizioni della pandemia.