BATTERE LA CRISI? STUDIANDO DA FALEGNAMI, MACELLAI O SALDATORI
Corsi ai Cfp: ora la Provincia punta sul legno
| Mauro Favaro |
TREVISO – Dopo i macellai e i saldatori, ora arrivano anche i falegnami. Sono questi, infatti, i lavori che molti disoccupati trevigiani stanno cercando di imparare in fretta e furia per riuscire a garantirsi nuovamente uno stipendio.
Così se per i primi due profili sono già stati attivati presso i Centri di formazione provinciali dei corsi ad hoc, adesso la Provincia sta organizzando un nuovo percorso che in tre anni conduca chi esce dalle scuole medie a diventare un esperto “operatore del legno”.
Perché le domande che arrivano dal mondo del lavoro, nonostante la crisi, sembrano non mancare. “L'esigenza di una filiera formativa in questo settore è stata oggetto di ripetute segnalazioni da parte delle associazioni di categoria – spiegano dal Sant'Artemio – e dal rapporto Unioncamere emerge che il settore del legno ha espresso nell'ultimo anno il fabbisogno di 50 operatori”.
Adesso la Provincia vuole fare in fretta: il corso, appena timbrato dalla giunta Muraro, deve essere pronto entro poche settimane e, comunque, in tempo utile per “stimolare l'interesse dei giovani utenti” in vista della scadenza delle iscrizioni fissata per il 20 febbraio.
Su tutto, però, compresa la buona volontà, pende la ghigliottina della scarsa disponibilità di fondi. A partire dalle casse della Regione, che l'anno scorso ha tagliato i trasferimenti per i Cfp da 9 milioni a 4 milioni di euro. Con il risultato che il Sant'Artemio ha dovuto appoggiarsi alla Fondazione opera monte Grappa per tenere in piedi il centro di Vittorio Veneto.
Ma questo potrebbe ancora non bastare. Alla fine, infatti, la giunta Muraro si è riservata “una rivalutazione della decisione in relazione a eventuali ulteriori contrazioni dei trasferimenti regionali”. Si parte, insomma, sperando di non dover tagliare anche i falegnami.