"Beati gli uomini delle donne italiane"
Intervista a Paolo Nutini, bello e (per niente) dannato
| Barbara Carrer |
Bello, carismatico e talentuoso, ma non dannato. Appare invece solare, gentile e riservato, Paolo Nutini, il rocker metà scozzese e metà toscano che a soli 27 anni ha superato il milione di copie vendute con l' album These Streets, imponendosi anche nel mercato americano e scalando le classifiche internazionali. Dopo aver superato a pieni voti anche l' "esame" Sanremo, interpretando una sentita cover del brano «Caruso», l'artista ha presentato il nuovo album "Caustic Love" e parte con un tour che toccherà anche l'Italia e, nel Veneto, la vicina Piazzola sul Brenta.
Finalmente nel nostro paese. Come si trova qui, considerando che ha origini toscane?
«Sono molto orgoglioso della mia provenienza italiana e vengo qui tutte le estati per stare con la mia famiglia. Purtroppo non parlo molto bene la vostra lingua, ma in compenso la comprendo, quando non parlate troppo velocemente (sorride).
In cosa si sente italiano e in cosa scozzese? «Gli scozzesi e gli italiani non sono poi così diversi. Siamo gentili, sentimentali, ci piace mangiare, bere e fare l’amore. Io mi sento parte di entrambi".
Che effetto le ha fatto un palco impegnativo come quello dell'Ariston? «Mi sono sentito onorato. Un sacco di grandi musicisti si sono esibiti al Festival di Sanremo ed aver suonato lì alla mia età è un privilegio, soprattutto interpretando un successo del grande Lucio Dalla"
Perchè ha scelto proprio quel brano, apparentemente distante dal suo genere? «Sono cresciuto con quella canzone romantica e coinvolgente. Trovo struggente l’immagine di Caruso alla fine della sua vita, a Sorrento, mentre guarda il mare"
Cosa pensa dei cantanti italiani? «Ne ammiro parecchi tra cui Andrea Bocelli (ricordo che mia madre ascoltava spesso il suo disco “Romanza”) e,soprattutto, Lucio Dalla che considero un grande cantautore. Un altro cantante a cui sono affezionato è Adriano Celentano. Dopo la mia esibizione al Festival di Sanremo mi ha chiamato per invitarmi a casa sua a bere un bicchiere di vino". Ha accettato? "Ovviamente".
Ci parla del nuovo album (il terzo) uscito il 15 aprile? «C' è stata un'evoluzione: contiene idee differenti, nuovi suoni e, naturalmente, nuovi pezzi. La composizione del disco è stata più aperta a diverse influenze provenienti anche dal mondo hip hop. Hanno partecipato artisti come Janelle Monàe, che si è esibita con me durante uno show a Londra, e la giovane rapper Angel Haze. Si sente anche l'influenza della canzone melodica italiana, del folk scozzese o il soul di cantanti come Marvin Gaye. Ho partecipato anche alla produzione, organizzando le sessioni, scegliendo i musicisti, coordinando il suono. Penso di essere progredito, questo per me è l'importante". E il titolo "Caustic love"? «Spesso nella vita siamo troppo attenti a mostrarci perfetti, a non commettere errori, ma poi ci imbattiamo in qualcuno che sconvolge tutti i nostri schemi e fa cadere le difese che ci siamo costruiti. Questa persona acquista molto potere su di noi e può portarci dall'estasi all'agonia, ma credo che abbandonarsi a qualcuno sia comunque una cosa bella e importante. Fa parte della vita"
Cosa si aspetta dal futuro? "Voglio suonare per più persone possibile, sperimentare cose nuove, ma bisogna anche saper aspettare. A volte la gente entra subito in sintonia con te, altre è troppo occupata per ascoltare. L'importante è continuare a suonare, a far sì che la musica porti gioia e spensieratezza".
Parliamo del tour. Dove è più curioso di esibirsi? «Non vedo l’ora di tornare qui in Italia quest’estate, soprattutto a Genova, presso il Porto Antico".
Cosa pensa delle donne italiane? «Fortunati i vostri uomini!"
Barbara Carrer