29/03/2024nuvoloso

30/03/2024pioviggine

31/03/2024pioviggine e schiarite

29 marzo 2024

Treviso

BUONA DOMENICA Good by Lillibet

Se n'è andata la più longeva sovrana del mondo. Con lei è finito del tutto il Novecento. Ma anche uno stile, fatto di abnegazione e autorevolezza, delle istituzioni politiche.

| Roberto Grigoletto |

immagine dell'autore

| Roberto Grigoletto |

TREVISO - Il biglietto di sola andata, quello per il suo ultimo viaggio, l’ha staccato con la discrezione di sempre, senza far rumore. Se n’è andata così l’ultima regina del Novecento. Non senza aver prima adempiuto ai suoi, e fatalmente ultimi, uffici: l’incarico - quarant’otto ore prima della dipartita- nel castello di Balmoral - al nuovo premier Liz Truss.

Il dovere compiuto fino all’ultimo. E poi l’uscita di scena in punta di piedi. Esattamente questa la cifra di settant’anni di regno: l’abnegazione. Lo ha evidenziato bene papa Francesco nel messaggio alla famiglia reale e alla Nazione: “Esempio di devozione e di dovere”.

Elisabetta II ha simboleggiato una monarchia dal volto umano. Sovrana riluttante a ogni forma di protagonismo della Corona e proprio per questo autorevole. Mai interventista e sempre equidistante in campo politico. Edotta su tutto lo scibile del Regno. Garante della Costituzione e delle istituzioni della monarchia parlamentare più invidiata al mondo. “Moderna”, nel senso che i cambiamenti nei sette decenni di regno non li ha solo accompagnati, ma incoraggiati. Pure quelli che il potere alla Corona miravano a sottrarre e poi hanno anche tolto.

Coraggiosa: nei marosi della storia, pubblica e privata, della monarchia inglese, la regina ha tenuto saldamente e sempre la barra al centro. Senza spaventarsi, mai; né quando scese da un albero da frutto in Kenya (colonia dell'impero inglese fino al 1963) per ricevere la notizia di essere appena diventata il nuovo sovrano d’Inghilterra, stante la morte improvvisa del padre, Giorgio VI.

Da allora Elisabetta è sempre stata Elisabetta. Lo ha riconosciuto con un misto di candore ed emozione Elton John: “Ho settantacinque anni. È stata con me tutta la vita. È stata una presenza stimolante che ha guidato il Paese attraverso alcuni dei momenti più straordinari, ma anche più bui, con grazia, decoro e autentico e premuroso calore”.

Un vuoto negli affetti si è avvertito immediatamente: si è persa la sovrana ma forse prima ancora è venuta a mancare Lillibet, la grandmother. E l’eredità morale che lascia è enorme.

La Storia del Novecento è rimasta orfana del suo ultimo testimone vivente. Come ha magistralmente titolato in prima pagina “Il Manifesto” sotto a una foto di spalle della regina d’Inghilterra: “Il secolo in breve”. E ora corre, come un brivido lungo la schiena, il timore che, assente lei, le mistificazioni storiche si potranno sbizzarrire. Così come modi e stili dell’esercizio del potere, se accantonati precipitosamente, c’è da temere vengano rimpiazzati da copie (politiche e istituzionali) al ribasso.

Buona domenica

 


| modificato il:

foto dell'autore

Roberto Grigoletto

Leggi altre notizie di Treviso
Leggi altre notizie di Treviso

Dello stesso argomento

vedi tutti i blog

Grazie per averci inviato la tua notizia

×