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28 marzo 2024

Treviso

BUONA DOMENICA Ma dove vai se il green pass non ce l'hai?

No vax irriducibili ma anche ristoratori comprensibilmente preoccupati dicono no al certificato di avvenuta vaccinazione. Che qualcuno ha vergognosamente paragonato alla stella gialla dell'epoca nazista.

| Roberto Grigoletto |

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| Roberto Grigoletto |

Green pass scaricato sul cellulare

TREVISO - “Ma quelli no green pass, che problemi hanno?”

Nei giorni precedenti la decisione che il Governo ha preso giovedì scorso, se n’è scritto e se n’è letto di tutto e di più. Perché diversificate sono le ragioni del no e a sostegno del contro. Quelle dei no vax, dei denunciatori della dittatura sanitaria, degli anti scientisti. E quelle di ristoratori, baristi, pubbisti e via elencando.

È un’impresa districarsi ma non tutto è incomprensibile: l’anno e mezzo di chiusure ha prostrato alcune categorie più di altre, piuttosto che altre. E che tranquille non si dicono a fronte di una “ripresa che non riparte”, dipendente da condizioni e vincoli. Indossare i panni altrui per capire la fatica giunta a un punto di disperazione: il lockdown, le chiusure, il coprifuoco, le zone rosse.

E tuttavia, nella terra di mezzo tra precovid e postcovid, la vita riprende - diversa- ma sta già ricominciando. Nei locali prima chiusi, poi solo per asporto, poi aperti di giorno, poi con tavoli per quattro ma solo all’aperto, ora si potrà andare con la sicurezza in tasca, per sé e per gli altri. Ogni cosa ha un costo: i rischi, i diritti, le libertà. Ma il vaccino è il salvavita. “Senza vaccini si deve ricominciare a chiudere” - ha avvertito il presidente del Consiglio Mario Draghi. “L’appello a non vaccinarsi è l’appello a morire”.

L’arma nelle nostre mani. Da qualche politico smanioso di andare controvento invece qualche parola in meno. “Lucri elettorali” sono il gioco che non vale la candela. Perché le aberrazioni sono dietro l’angolo: “Da qualche giorno circola sui social, rimbalzando anche nello spazio della politica, il paragone tra il green pass e la stella gialla. È per così dire la mossa ulteriore di chi finora ha agitato lo spettro della “dittatura sanitaria”. Riprovevole e aberrante, questo paragone mette sullo stesso piano un bambino ebreo, discriminato nel regime nazista per quel che era, con un no vax che, nell’attuale democrazia, non vuole vaccinarsi. Affermazioni del genere, riproposte anche da celebri studiosi, si commentano da sole e non occorrerebbe aggiungere altro”.(Donatella Di Cesare, “La Stampa” - 21 luglio).

No no, non occorre aggiungere altro.

Buona domenica

 


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Roberto Grigoletto

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