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04 ottobre 2024

Treviso

BUONA DOMENICA Il pollo che si credeva un'aquila

Cala il sipario in Inghilterra sull'era Jhonson: fine ingloriosa per l'uomo dalle poche virtù e dai troppi vizi che ha tentato maldestramente di emulare Churchill.

| Roberto Grigoletto |

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| Roberto Grigoletto |

Dimissioni del premier inglese Boris Jhonson

TREVISO - Quando il triste e imbarazzante epilogo si trova già scritto nella premessa della storia. Quando le prime battute di una biografia dicono già tutto. Boris Jhonson: la profezia che si auto-avvera.

“Tutto era chiaro fin dal 1982, dai tempi della scuola. Martin Hammond, Housemaster e insegnante di studi classici al college di Eton, aveva scritto una lettera a Stanley Johnson per parlargli del figlio Boris: «Ha adottato un atteggiamento vergognosamente disinvolto nei confronti dei suoi studi () A volte sembra offeso quando viene criticato per un grossolano fallimento di responsabilità () Penso creda che sia sciocco da parte nostra non considerarlo come un'eccezione, come uno che dovrebbe essere libero dalla rete di obblighi che lega tutti gli altri»”. (“Il Gazzettino”, 8 luglio 2022).

In due anni e mezzo tutto il copione è stato messo in scena. L’attore protagonista ha rappresentato al meglio se stesso, tirandosi ripetutamente la zappa sui piedi. L’uomo che si ambiva a diventare l’emulo di sir. Wiston Churchill, è riuscito nell’impresa di incarnare il modello esatto contrario. E il novantanovesimo Governo del Regno Unito è stato il meno longevo ma in compenso il più discusso e per nulla perdonato.

“Quello che i britannici invece non tollerano è che un primo ministro sia scoperto a mentire o si conceda privilegi che nega ai cittadini. Per mesi, Johnson non ha fatto altro, presidiando quella «cultura di disinvolta violazione delle leggi» di cui lo ha accusato l'ex ministro Jesse Norman. Le feste organizzate a Downing Street sono lo specchio della sua distorta visione delle regole. Vi ha partecipato, e poi si è detto in Parlamento «sorpreso e scioccato» di avere saputo che erano state organizzate. Tutto il Paese rispettava le norme di confinamento, e persino la Regina si era rinchiusa nel castello di Windsor. In un discorso in tv Elisabetta aveva detto ai cittadini «ci incontreremo ancora», citando una vecchia canzone della Seconda guerra mondiale. La sera prima dei funerali del marito Filippo, che lei ha seguito sola sui banchi della St George Chapel indossando la mascherina, Johnson brindava allegramente con i suoi collaboratori”. (“Il Gazzettino”, 8 luglio 2022).

Quando giovedì scorso alle 12.30 si presentato davanti alla porta al numero 10 di Dowing Street, non è stato esattamente il commiato che presagiva e che la vittoria elettorale del 2019 prefigurava. La conferma, da un lato, che la rapidità dei cicli politici ha lambito e infranto la barriera dello “splendido isolamento”.

Ma con l’uscita di scena del primo ministro e leader dei Tories guadagnarci saranno, oltre alla politica del Regno, lo stile british e l’humor inglese. Quelli autentici

Buona domenica

(Foto: Vinicio Corrent)

 

 


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Roberto Grigoletto

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