BUONA DOMENICA Tolleranza zero per la violenza dei no vax
Da aggressioni fisiche, insulti e atti vandalici devono dissociarsi per primi e subito quei dissidenti del vaccino che non condividono disordini e politicizzazione
TREVISO - Centri vaccinali pattugliati dalle forze dell’ordine. Per impedire i raid vandalici dei no vax. Succede a Treviso: uno in un hub dovrebbe andarci per mettere in salvo la vita, non per rischiare di rimetterci la pelle. Degenerazione intollerabile: il ricorso alla violenza per aver ragione delle proprie idee non ammette giustificazioni. La “variegata” galassia no vax è al punto di non ritorno: un conto è sostenere una tesi, esprimere una opinione, manifestare un dissenso; altra cosa volerli imporre con la forza.
I facinorosi sabotatori e devastatori degli ambienti del centro vaccinale all’ex Maber di Villorba hanno delegittimato il movimento di opinione avverso al vaccino. Più ancora, il fanatismo settario, il fondamentalismo ideologico costituiscono ormai gli ingredienti-base di un soggetto politico a tutti gli effetti, con l’aggravante però di aver già ampiamente esorbitato dall’alveo civile e democratico. Di certo è che un pugno di provocatori non può aver ragione di una maggioranza cosciente alla devono essere garantite le condizioni per poter continuare a esercitare la scelta del vaccino.
Né le minacce né le pressioni possono continuare a rappresentare un impedimento, per timore di ritorsione, a una campagna vaccinale vieppiù necessaria a fronte di una risalita preoccupante (nel Veneto in specie) della curva dei contagi.
Qualcuno lo ha capito, a tal riguardo, il senso del veto posto da una scuola superiore della pedemontana al primario della Terapia intensiva di Treviso, pronto a tenere una lezione sull’efficacia dei vaccini contro l’infezione da Covid? Come ha scritto “Il Gazzettino” di Treviso giovedì scorso, ciò che colpisce è la motivazione: “Non è possibile perché temiamo una raffica di denunce da parte dei genitori no vax; alcuni sono molto aggressivi e potrebbero emergere dei problemi”. Da non capacitarsi, alle soglie del 2022, dopo due anni di pandemia.
Replica disarmata ma onesta del direttore della Terapia intensiva, il dottor Mario Peta: “Sono allibito. Il problema dei no vax si estende anche nelle scuole. Ma così queste rinunciano alla loro funzione educativa e formativa: in questo momento storico in particolare, dovrebbe essere un valore civico. Sono convinto che il dialogo vada sempre portato avanti”.
È vero: il dialogo è da ricercare sempre e da favorire. Ma ostinarsi a farlo con il peggior sordo che buon vuol sentire è perdere tempo. C’è un mondo no vax abitato da dubbi, perplessità, paure: si dissoci dalle violenze, abbandoni la nave dei fanatici al suo naufragio.
Buona domenica