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13 settembre 2024

Nord-Est

Cadore, guerra aperta tra vip e montanari

| Chiara Rover |

| Chiara Rover |

Cadore, guerra aperta tra vip e montanari

BORCA DI CADORE - A scatenare una vera e propria battaglia tra i villeggianti, i "signori delle ville", e gli abitanti di Borca di Cadore, i "montanari", è la (possibile) deviazione del canalone dell'Antelao. Dati infatti gli ultimi rovinosi accadimenti che hanno interessato la zona di San Vito, e per evitare che possa verificarsi un disastro simile a quello del 2009, quando una valanga fango e detriti si riversò su Cancia, l'Amministrazione comunale e il Comitato dei cittadini di Borca sta insistendo affinché il canalone dell'Antelao venga deviato attraverso il villaggio delle ville dei vip.

 

Il villaggio in questione, sito a Borca di Cadore, altro non è che un complesso fatto realizzare da Enrico Mattei per i propri dipendenti sul finire degli anni Cinquanta, ad oggi comprato e abitato da turisti piuttosto abbienti, i quali, stando a quanto riportato sul Gazzettino di stamani, riterrebbero che l'iniziativa dei residenti di far deviare il canalone, distruggendo le loro villette, comporterebbe null'altro che un'ingente sperpero di denaro pubblico.

 

Marco Zanetti, consigliere comunale delegato alla frana, ha dichiarato che dopo quanto accaduto a San Vito l'unica alternativa possibile sarebbe quella di prolungare il canalone attraverso il villaggio. Ridicola, a suo parere, l'ipotesi avanzata dai "vip"di realizzare un vascone di contenimento.

 

Ma il Comitato dei proprietari delle ville la pensa diversamente, arrivando persino a contestare i cartelli "pericolo frane" sistemati dalla provincia di Belluno: il vero pericolo - dichiarano - è quello di colate detritiche in caso di forti temporali, e non di frane. Deviare il canalone sarebbe una cosa pazzesca, sia tecnicamente che economicamente.

 

Tra i villeggianti, inoltre, corre un sospetto: deviare il canalone e abbattere le ville dell'ex Eni porterebbe enormi vantaggi ai cadorini che hanno terreni in paese, le quali potrebbero finalmente diventare edificabili senza più il rischio di frane. Nel frattempo, si attendono nuovi sviluppi.

 


| modificato il:

Chiara Rover

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