La Casa dello studente non accoglierà i profughi ma i giovani europei
Don Camilotti: "Parliamo di un ostello, non di un dormitorio"
VITTORIO VENETO - La Casa dello Studente, grande edificio in centro città per anni rimasto inutilizzato e ora preso in gestione da Caritas diventerà "una struttura non profit per l'ospitalità di scuole o gruppi in arrivo a Vittorio Veneto" e non di persone che hanno bisogno di un tetto. Una realtà non a servizio dei profughi ma dei giovani europei.
Tiene a specificare questo, il direttore della Caritas don Roberto Camilotti, che interviene con un comunicato stampa per rendere noto ai cittadini l'utilizzo che verrà fatto dello stabile di via Fogazzaro. L'intenzione di trasformare le stanze vuote in una struttura ricettiva era già stato annunciato dai collaboratori di Caritas, ma le indiscrezioni circa una possibile realizzazione di un dormitorio pubblico vengono ora smentite da don Camilotti.
“Il nostro obbiettivo - spiega il direttore Caritas -, come già annunciato in passato, è quello di ospitare alla Casa dello Studente laboratori e centri di formazione, al servizio di chi è senza lavoro e dei giovani in particolare, ed un emporio della solidarietà, in cui singoli e famiglie in condizioni di estrema povertà possano fare la spesa in cambio di un piccolo contributo”. “Inoltre – continua - , se sarà possibile, vorremmo realizzare un ostello: una struttura non profit per ospitalità di scuole o gruppi in arrivo a Vittorio Veneto, e di giovani in particolare. Un progetto, tra l'altro che si collega alla promozione e allo sviluppo del percorso ciclabile Venezia- Monaco che passa per Vittorio Veneto. Parliamo di un ostello, un' opportunità di occupazione per chi lo farà funzionare, non di un dormitorio. Vorremmo che questa nuova realtà fosse a servizio di tanti giovani europei, come segno della Chiesa vittoriese per commemorare il centenario dalla fine della Prima Guerra Mondiale che quest'anno si ricorda".
Insomma, il dormitorio di cui le associazioni avevano auspicato la realizzazione, non si farà di certo alla Casa dello Studente, stabile che invece punta ad ospitare i gruppi di ragazzi che arriveranno in città. Probabilmente non per il centenario della fine della Grande Guerra: "prima che la Casa dello Studente sia appieno attiva ci vorranno mesi, se non anni - precisa Caritas - Per esempio, dobbiamo ancora presentare al Comune il progetto di ristrutturazione dello stabile".
Solo una cosa, per ora, la Caritas sa con certezza: i profughi e i senza tetto non troveranno un letto alla Casa della Studente. "L'impegno di Caritas per le persone senza fissa dimora o per i richiedenti asilo- chiude don Camilotti- ha altre modalità e si svolge in altri luoghi, nei limiti delle nostre possibilità e capacità”.