Caso rimborsi ai Comuni: a Treviso non arriveranno soldi
La Lega attacca la giunta precedente, replica il Pd: "La giunta Manildo ha sanato i buchi di bilancio e lasciato in eredità risorse e progetti"
| Isabella Loschi |
TREVISO - Botta e risposta tra Lega e Pd a Treviso sul caso dei rimborsi a 44 comuni della Marca che avevano fatto ricorso contro la ripartizione del Fondo di Solidarietà e ora hanno ottenuto il maxi rimborso da 24 milioni.
Soldi che non vedranno i comuni di Treviso e Vittorio Veneto a causa del mancato ricorso, criticato dall’europarlamentare Gianantornio Da Re: “A Treviso e Vittorio Veneto non verrà restituita alcuna risorsa da Roma perché i sindaci di allora, Tonon e Manildo, entrambi del Partito Democratico, per non “disturbare” i compagni al governo non fecero domanda e quindi nemmeno impugnarono il provvedimento del Consiglio dei Ministri”.
Immediata la replica del Pd di Treviso: “La Lega dimentica che si parla di una situazione del 2015, il cui esito era del tutto incerto ma soprattutto dimenticano che l’amministrazione Manildo ha lasciato nelle tasche del comune milioni e milioni di euro e che le opere che ora vengono portate avanti con tanto clamore social sono frutto del lavoro della precedente amministrazione”, scrivono il segretario del Pd dell’unione comunale di Treviso, Giovanni Tonella, il capogruppo ai Trecento Stefano Pelloni, Liana Manfio e Andrea Nilandi e Giuseppe Pesante segretari dei circoli del Pd a Treviso.
“Ricordiamo - continuano- i 7,5 milioni risparmiati con la cessione della Prefettura al Ministero dell’interno, i 18 milioni del bando periferie che stanno permettendo la riqualificazione di Santa Maria del Rovere, i 23 milioni incassati dalla vendita delle azioni Save, la creazione dell’Uffico Europa e la realizzazione del Parco Eolo”.”Quanto lasciato in cassa dalla giunta Manildo è ben più di quanto sarebbe stato speso e di quanto ricavato da questo ricorso”.
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