Catalogna, indipendenza più vicina
Ok del Parlamento a proposta di risoluzione
Il Parlamento catalano ha approvato la proposta di risoluzione indipendentista con cui si annuncia la volontà di "disconnessione" dalla Spagna e si "proclama solennemente" l'inizio della costruzione della repubblica catalana. E' quanto riportano i media spagnoli, precisando che la dichiarazione ha ricevuto 72 voti favorevoli (di 'Junts pel Si' e la 'Cup') e 63 contrari ('Ciutadans', 'Psc', 'Catalunya Si que es Pot' e 'Pp').
I gruppi indipendentisti si sono quindi imposti sul fronte dell'opposizione, che ha criticato fortemente la proposta.
La risoluzione approvata ieri, esattamente un anno dopo la consultazione del 9 novembre 2014 sull'indipendenza, come ricorda 'El Mundo', prevede in uno dei suoi punti anche la disobbedienza alla Corte Costituzionale. Nel frattempo, il capo del governo spagnolo, Mariano Rajoy, ha parlato della questione con il leader del Psoae, Pedro Sanchez. Rajoy e Sanchez si incontreranno domani al Palazzo della Moncloa, per discutere di azioni "concertate" contro il processo secessionista catalano.
"Questo Paese ha da tempo detto, forte e chiaro, che è il momento di mettercela tutta", ha detto prima della votazione il deputato di Junts pel Si Raul Romeva, della coalizione promossa dal capo dell'esecutivo catalano Artur Mas. L'approvazione della risoluzione è stata accolta da un applauso degli indipendentisti, Mas compreso. Nella Camera catalana sono quindi state sventolate bandiere secessioniste, ma anche alcune della Spagna da parte dei deputati del Partido Popular di Rajoy.
Rajoy ha comunque definito l'iniziativa degli indipendentisti un "atto provocatorio", che è pronto ad impugnare di fronte alla Corte costituzionale. L'intenzione del premier spagnolo è che il tribunale sospenda la risoluzione in misura cautelare, così come avvenuto un anno fa per la consultazione sull'indipendenza.
Rajoy ha iniziato il processo per impugnare di fronte alla Corte costituzionale la dichiarazione di indipendenza. "Siamo decisi a utilizzare tutti i mezzi che lo Stato di diritto ha messo a disposizione della democrazia per difenderla", ha annunciato il premier spagnolo poco dopo il via libera dei partiti indipendentisti catalani all'inizio formale del processo indipendentista. "Non ci sarà nessuna frattura. Siamo una nazione libera ed europea, una democrazia avanzata. Preserveremo tutto il buono raggiunto insieme", ha scritto Rajoy su Twitter. Il premier ha quindi chiesto "agli spagnoli di stare tranquilli e di avere fiducia nelle loro istituzioni".
Rajoy ha quindi chiesto al Consiglio di Stato di esprimersi entro 24 ore sulla presentazione di un ricorso alla Corte costituzionale. Il Consiglio dei ministri, ha detto, dovrebbe dargli quindi il via libera domani e mercoledì verrà presentato al tribunale.
"Chiederò l'immediata sospensione di questa iniziativa e di tutti i possibili effetti", ha affermato Rajoy, precisando che chiederà di informare al riguardo anche la presidente del Parlamento catalano, l'indipendentista Carme Forcadell, affinché sappia che la risoluzione "non ha nessun valore né conseguenze". Il premier ha poi chiarito che preferisce non arrivare all'applicazione dell'articolo 155 della Costituzione, sulla sospensione dell'autonomia per una regione nel caso in cui non rispetti le leggi in vigore. "Vorrei che fosse l'ultimo" passo, ha chiarito.