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02 ottobre 2024

Vittorio Veneto

Che cos’è quella schiuma?

Ipotesi complottiste? Macché: nei canali si scolo, dopo la pioggia, il materiale naturale si…monta

| Michele Bastanzetti |

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| Michele Bastanzetti |

schiuma pioggia vittorio veneto

VITTORIO VENETO - Era il 2006 quando si assistette ad uno dei momenti più imbarazzanti della televisione italiana. Alla Prova del Cuoco la conduttrice Antonella Clerici in un quiz coi telespettatori chiese di rispondere all’ enigma: “Fa schiuma ma non è un sapone, cos’è?”. Al telefono rispose una vecchina che probabilmente imbeccata da qualche impudente famigliare le suggerì una risposta un po’ incerta ma presto colorita, dopo un attimo di smarrimento, d’una inequivoca accezione goliardica.

 

Ne seguì un siparietto che ci mise poco a diventare un tormentone ancora in auge, soprattutto nella parlata giovanile. Possiamo dunque riproporlo oggi ai nostri lettori mostrando la foto di quel che si può vedere in questi giorni nei corsi d’acqua improvvisamente rigonfi per le tormentanti precipitazioni; caratterizzate da picchi improvvisi di afflusso dilavanti i pendii collinari. La foto che proponiamo è stata scattata, ad esempio, ieri in uno dei canali dell’area Fenderl.

 

La massa biancastra con sfumature giallognole e terragne è molto soffice ma ben adesa, simile come consistenza ad un albume montato a neve o alla schiuma di un cappuccino, ma molto più alveolata. Profuma leggermente di sottobosco. Anche se mescolata non svanisce del tutto; si dissolve spontaneamente nel giro di qualche ora. Le prime opinioni raccolte si sono orientate verso un caso di inquinamento antropico. Ipotesi bocciata, perché a monte di queste vene d’acqua non esistono insediamenti agricoli o allevamenti.

 

Il filone complottista, che è un taglio argomentativo sempre presente nel pensatore medio quando mancano risposte certe ma anche quando non mancano, ha imputato il fenomeno alle sempre in auge scie chimiche, agli ordigni esplosi a migliaia nella guerra in Ucraina, ai cannoni antigrandine di Valdobbiadene, ad esperimenti per indurre la pioggia a piacimento sfuggiti al controllo di qualche laboratorio cinese.

 

In realtà si tratta di un fenomeno del tutto naturale. La causa sono delle proteine derivanti dalla decomposizione di materiale organico (caduta delle foglie, alghe, insetti, acidi umici) presente nel sottobosco che agiscono come tensioattivi. L’accumulo di essi a pelo dell’acqua provoca un abbassamento della tensione del liquido. Coi salti d’acqua, coi vorticosi ed improvvisi turbinii esse consentono all’acqua di incamerare aria e di formare questa schiuma che, come insegnava la Clerici, non è sapone.

 


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Michele Bastanzetti

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