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21 luglio 2024

Montebelluna

I Comitati popolari per la tutela del Piave e delle popolazioni rivierasche chiedono a Zaia un incontro

Il Presidente della Regione ha di recente ipotizzato un tavolo di confronto

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Piave

CROCETTA DEL MONTELLO – “Le casse di espansione previste a Ciano del Montello non sono la soluzione ai problemi del fiume Piave”: esordiscono così i portavoce delle organizzazioni, Comitato per la tutela delle Grave di Ciano, Comitato per la salvaguardia del nostro Piave, Legambiente Sernaglia e Comitato NO Diga Falzè, in una nota congiunta. La comunicazione arriva dopo le recente dichiarazioni del Presidente della Regione, come spiegano: “In questi giorni il Presidente Luca Zaia ha pubblicamente espresso, su vari organi di stampa, la disponibilità ad instaurare un dialogo con il territorio. Da quando, 4 anni fa, siamo venuti a conoscenza dell’intenzione di realizzare il progetto: casse di espansione nelle Grave di Ciano, ogni richiesta di incontro ci è stata negata. A livello politico si è operato in modo tale da contrapporre territori e comunità”.

Ma la posta in gioco è troppo alta per farne una questione di orgoglio e i portavoce delle organizzazioni che operano sul territorio in difesa del fiume Piave ma anche a tutela della sicurezza delle popolazioni rivierasche, quindi, rinnovano la loro disponibilità. “Prendendo atto delle dichiarazioni ora rilasciate dal Presidente Zaia, i sottoscritti: Comitato per la Tutela delle Grave di Ciano, No Diga, Comitato per la Tutela del Nostro Piave e Legambiente Sernaglia rinnovano la richiesta per un sollecito incontro. Procrastinare il confronto al termine della fase di progettazione appare pressoché inutile. Sarebbe invece auspicabile iniziare subito ad attivare il confronto per comprendere le profonde preoccupazioni, non solo per la indiscutibile valenza, ma per i rischi rappresentati dal progetto. Progetto che dichiariamo essere obsoleto”.

Quindi proseguono in maniera propositiva: “Vogliamo sottoporre all’attenzione del Presidente Zaia la richiesta di operare secondo precise direttive europee, avvalendosi delle più aggiornate metodiche che sono il risultato di notevoli progressi scientifici compiuti nel settore della mitigazione delle piene, con lo sguardo al futuro. Ciò potrebbe anche evitare spreco di denaro pubblico dei cittadini veneti per una progettazione che si rivelasse non appropriata. Chiediamo quindi al Presidente Zaia di individuare una data per poter concordare un incontro entro la fine del corrente anno, incontro al quale parteciperemo con la massima lealtà e civiltà, per poter garantire trasparente informazione, così come previsto nei rapporti cittadini e istituzioni”. A firmare la nota stampa sono: Franco Nicoletti (Comitato tutela grave di Ciano), Libera Benedetti (Comitato Salvaguardia nostro Piave), Marcella Callegari (Legambiente Sernaglia) e Adriano Ghizzo (Comitato NO diga Falzè).

 

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