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26 gennaio 2025

Treviso

CONFATIGIANATO S'INTERROGA SUGLI INFORTUNI SUL LAVORO

Gli incidenti sono in lieve diminuzione, ma occorre sempre puntare sulla sicurezza nei luoghi di lavoro

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

CONFATIGIANATO S'INTERROGA SUGLI INFORTUNI SUL LAVORO

Treviso - Presentati oggi i dati sugli infortuni di lavoro nel settore dell’artigianato presso la Confartigianato. I dati sono relativi al periodo 2000-2006. Fortunatamente in provincia di Treviso si rivela una diminuzione delle denuncie di infortunio che passa da 26.830 a 22. 279. Diminuiscono gli infortuni per gli italiani, dall’89.82% passano a 78.43%, mentre raddoppia la percentuale di incidenti che accadono a lavoratori stranieri, da 10.18% a 21.57, anche per effetto dell’incremento della popolazione immigrata.

I mortali nel 2000 rappresentavano lo 0.26% mentre nel 2006 lo 0.19%, fortunatamente una leggera flessione, anche se dall’inizio dell’anno si sono già registrati due morti bianche nella nostra provincia. Cresce il nunero di infortuni in itinere, ossia mentre ci si reca o si sta tornando a casa dal lavoro. Nel 2000 la percentuare era l'8.08%, mentre nel2006 è salita a 10.2%.

L’indagine, realizzata dalla Cobis, mirava in particolare a conoscere e analizzare le cause da cui derivano gli infortuni sul lavoro, in quanto è il primo e fondamentale elemento per poter costruire percorsi e azioni finalizzate alla prevenzione e quindi alla riduzione degli infortuni stessi.

Il periodo analizzato, sette anni, è considerato sufficientemente ampio per consentiredi analizzare non solo il numero degli infortuni sul lavoro ma anche le cause che li hanno determinati e le dinamiche socio economiche che, nella provincia di Treviso, si intrecciano con le caratteristiche e l’andamento del mercato del lavoro. I

n particolare per il settore artigiano si evince che è il meno incidentato rispetto ad altri e che gli incidenti accadono nella fascia 18-40 anni, nella prima e ottava ora e, prevalentemente, di lunedì. Secondo il presidente di Confartigianato, Mario Pozza, “E importante segnalare che il calo degli infortuni in valore assoluto è registrato in un periodo che ha visto un non trascurabile aumento degli occupati, per cui il dato è ancora più positivo in termini di incidenza percentuale sul numero complessivo di addetti.

Siamo lontani dall’obiettivo ideale, ma siamo sulla buona strada. Credo che il dato positivo sia frutto anche dell’impegno delle imprese e delle associazioni e della operatività di strumenti importanti, tra i quali non va dimenticato, nel mondo dell’artigianato, il sistema della bilateralità che ha consentito e consente il dialogo costruttivo e l’impegno sinergico di tutte le parti sociali”.

L’imprenditore evidenzia un dato per lui particolarmente significativo, che segnala come di tutti gli infortuni che avvengono nelle imprese artigiane, quasi uno su quattro coinvolge direttamente il titolare dell’impresa. “Questo, da un lato conferma che l’artigiano, che lavora a fianco del suo dipendente, ha l’interesse diretto a predisporre le misure di sicurezza per ridurre i rischi ai quali è esposto insieme ai suoi collaboratori, dall’altro propone una ulteriore riflessione.

Se, infatti, mettiamo insieme alcuni dati conosciuti (elevato numero di infortuni in edilizia, fortissimo incremento delle iscrizioni all’albo artigiani di lavoratori autonomi nello stesso settore) sorge una domanda che ci siamo già posti da tempo: qual è la professionalità o il livello di formazione in materia di sicurezza di questi soggetti che scelgono di aprire una propria attività di impresa e non sono soggetti a nessun vincolo particolare di verifica del loro livello di preparazione?”

Su questo punto, il numero uno di Confartigianato ribadisce la necessità che l’accesso alla professione nel settore dell’edilizia, e in generale all’artigianato, sia opportunamente regolamentata con la previsione di alcuni obbligatori requisiti in termini di formazione, soprattutto di formazione sulla sicurezza.

In foto Mario Pozza, presidente di Confartigianato della Marca trevigiana

 



Laura Tuveri

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