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23 aprile 2024

Treviso

CONTRAFFAZIONE: SEQUESTRATI 9 MILA PRODOTTI CINESI

Due le operazioni condotte della Guardia di Finanza. Tre persone denunciate e 11 mila euro di sanzioni

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

CONTRAFFAZIONE: SEQUESTRATI 9 MILA PRODOTTI CINESI

TREVISO - Circa 9 mila prodotti contraffatti o privi di etichetta attestanti il rispetto delle norme di fabbricazione sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Treviso e di Castelfranco in due distinte operazione. L’industria del falso è sempre più fiorente, soprattutto in tempi di crisi, e chi si dedica al commercio di prodotti contraffatti ha margini impressionanti di guadagno e la penna è troppo bassa in proporzione ai danni che provocano all’economia questo genere di crimini.

I prodotti falsi sono stati sequestrati al mercato di Castelfranco ma anche in altri negozi di Treviso e provincia. Tre le persone denunciate per aver violato l’articolo 474 del Codice penale, un reato punito con la reclusione fino a due anni e una multa di 20 mila euro. Fra questi un ambulante 40enne di origine italiana e un senegalese di 50 anni che per piazzare la merce contraffatta adescava i clienti nei bar mostrando loro un fornito campionario.

Le sanzioni amministrative legate all'operazione sono state pari ad oltre 11 mila euro. Fra i prodotti sequestrati, capi di abbigliamento, accessori, orologi, fra cui Rolex. Nella Marca al momento non sono state scoperte centrali di stoccaggio, che si trovano per il Veneto prevalentemente nel padovano, né centri di produzione di merci contraffatte che per quanto riguarda la provenienza estera sono per il 64% di origine cinese, il resto della è mediorientale.

“A Treviso, non essendoci le spiagge – ha spiegato il comandante della Guardia di Finanza provinciale Giuseppe De Maio - i prodotti ben contraffatti sono offerti da soggetti che si propongono con un campionario e che frequentano luoghi di aggregazione, come mercati rionali o bar. Contattato l'acquirente, la merce viene consegnata solo in un secondo momento”. Il comandante fa sapere che le Fiamme Gialle stanno cercando di risalire alla filiera della contraffazione.

Impressionanti i numeri dell’industria del falso che in Italia vale ben 7-8 miliardi di euro. Un vero e proprio mercato parallelo a quello legale che crea notevoli danni all’erario, visto che chi lo pratica ovviamente evade il fisco, con conseguenti danni al sistema economico e sociale, incentiva il lavoro nero e irregolare e l’immigrazione clandestina.

Per non parlare, poi, dei danni che possono creare questi prodotti alla salute del consumatore. Soprattutto con l’inizio delle scuole vengono immessi nel mercato prodotti di cancelleria che possono essere stati fabbricati utilizzando componenti nocive. A tal proposito la Guardia di Finanza sta siglando un accordo con l’Ulss per poter far esaminare i prodotti privi dell’ etichettatura a garanzia di qualità richiesta, come prevede il Codice del Consumo.

E sempre per tutelare il consumatore, che tuttavia dovrebbe, prima di acquistare, accertarsi che i prodotti siano provvisti di regolare etichetta scritta in italiano e marciati CE, i finanzieri trevigiani stanno organizzando una serie di conferenze con la collaborazione delle associazioni di categoria, in primis Ascom-Confcommercio, per insegnare a riconoscere un prodotto contraffatto.

Il marescaillo Salemma, comandande del Nucleo mobile della Compagnia di Treviso, ricorda che sia il produttore sia il venditore sono obbligati a commercializzare beni provvisti di una serie di requisiti relativi, soprattutto, all’indicazione dell’origine e al contenuto minimo delle etichette apposte sui prodotti. I prodotti contraffatti spesso possono essere riconosciuti solo da un esperto. Certo è che se un orologio di una marca prestigiosa viene venduto sui banchi di un mercato, il consumatore facilmente riesce ad immaginare che sta acquistando qualcosa di taroccato.

Forse non sa è che anche chi acquista merce contraffatta è soggetto a sanzioni amministrative. I Rolex ritrovati al mercato settimanale di Castelfranco, esternamente sono stati imitati quasi alla perfezione, ma sono di peso leggermente inferiore e una parte dei componenti interni è realizzati in materiale plastico invece che in acciaio. Ora tutta questa merce sequestrata finirà nel’inceneritore, prima di essere, ove necessario, passata al vaglio per stabilire se è stata o meno costruita con materiale nocivo o tossico.

Plaude all’ultima operazione della Guardi di Finanza l’assessore regionale alla Tutela del consumatore Franco Manzato. “La presenza di simili prodotti sui nostri mercati – ha sottolineato Manzato – è la dimostrazione di quanto sia insidiosa la produzione parallela illegale, che mette a rischio i cittadini, i produttori e commercianti seri e di qualità. Senza contare che non si sa dove finiscano gli introiti di un simile commercio legato alla truffa. Interventi per sostenere la legalità e reprimere con ogni mezzo il commercio in nero sono non solo indispensabili, ma devono coinvolgere tutti: dobbiamo dare una mano alle forze dell’ordine per tutelare noi stessi”.

Manzato ha ricordato che martedì scorso è partito un corso di formazione contro la contraffazione per gli operatori della polizia locale, al quale hanno aderito tutti i comuni o loro aggregazione con popolazione superiore ai 25 mila abitanti. “Come Regione Veneto crediamo in iniziative come questa, volte a professionalizzare al massimo gli operatori che sono a contatto diretto con il commercio locale, affinché sappiano riconoscere e identificare i prodotti contraffatti, segnalandoli poi alle autorità competenti per il sequestro e requisizione” ha concluso l’assessore trevigiano.

 


| modificato il:

Laura Tuveri

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