Da dicembre a scuola con la "supplentite"
Quanti docenti si assenteranno con l'entrata in vigore dell'obbligo vaccinale? Per Marco Moretti (Flc Cgil) "vaccino provvedimento necessario per tutelare una categoria esposta al rischio contagio"
TREVISO - La chiamano già “supplentite” e contagerà la scuola anche di Treviso, tanto o poco lo si scoprirà dal 14 di questo mese. Dalla data di entrata in vigore, cioè, del vaccino obbligatorio per insegnanti e operatori della scuola. Che, se non vaccinati, non potranno entrare in classe e dovranno farsi sostituire dai supplenti, ammesso se ne trovino. Perché di cattedre scoperte ce ne sono ancora e non poche (e non a causa di insegnanti non vaccinati), ma per esaurimento delle graduatorie in determinate classi di concorso.
È una strada disseminata di ostacoli quella che già di suo sta percorrendo, non poco faticosamente, una scuola che vuole rimanere aperta, affrontando le minacce e le insidie del virus. E che per scongiurare il ritorno alla DaD è stata esemplare sotto il profilo della vaccinazione, raggiungendo le percentuali più elevate. Come conferma il segretario della Flc Cgil, Marco Moretti: “Il personale della scuola ha già risposto con elevato senso civico, superando già nel mese di settembre il 95% di vaccinati. Come sindacato avevamo già sollecitato una corsia preferenziale riservata al personale scolastico per la terza dose e richiesto al Ministero il monitoraggio previsto dal protocollo sulla sicurezza, utile per una adeguata consapevolezza della situazione epidemiologica nella categoria e nella cittadinanza”.
Sull’ obbligo vaccinale non nutre dubbi: “Vista l'attuale situazione generale, italiana ed europea, un simile provvedimento risulta forse inevitabile anche tenuto conto di dover assicurare idonee condizioni di sicurezza a una categoria molto più di altre esposta al rischio di contagio, per il contatto continuo con minori non ancora vaccinabili". Flc Cgil intanto - conclude Moretti - ha chiesto l’estensione della proroga dell’organico Covid anche al personale Ata, “vista la necessità di garantire l’espletamento delle attività amministrative e delle operazioni di vigilanza e sanificazione grazie alle quali nelle scuole è assicurata, quotidianamente, l’erogazione del servizio in presenza”.